Muore Aldo Gionta, cugino omonimo del "boss poeta": ospedale nel caos
Forze dell'ordine costrette ad intervenire al Sant'Anna di Boscotrecase, dove parenti e amici del defunto avevano preso di mira medici e personale. Non è ancora chiaro se il 40enne sia morto sotto i ferri o per un infarto
Un'operazione di routine, poi qualcosa non è andato per il verso giusto. Aldo Gionta, 40enne omonimo di quel “boss poeta” di cui era cugino, ha perso la vita stamane nell'ospedale Sant'Anna di Boscotrecase.
LE CAUSE - La vicenda ha ancora contorni molto poco chiari. Le voci sulla sua morte sono confuse: ricoverato in seguito ad un incidente stradale, avrebbe dovuto subire un intervento alla tibia e al perone e pare sia morto in sala operatoria. C'è anche chi parla però di un infarto, di una morte quindi naturale e slegata da dinamiche correlate all'intervento.
SANT'ANNA – Sul decesso faranno luce le forze dell'ordine, intanto costrette ad intervenire nel nosocomio: una 50ina di persone, suoi parenti, hanno preso di mira il personale del Sant'Anna. La situazione è degenerata, con pianti, urla e minacce ai medici, oltre che pugni contro i muri e lanci di bottiglie nei corridoi.
IL BOSS – La persona che ha perso la vita è soltanto omonimo del "boss poeta", ma strettamente legato a lui da vincoli di parentela essendone il cugino. Il 40enne era figlio di Ernesto, cioè il nipote di quel Valentino Gionta fondatore della sanguinaria cosca di Torre Annunziata.