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Cronaca

Poliziotto morto un anno fa, Borrelli: "Persona perbene ma ai camorristi si danno più attenzioni"

Pasquale Apicella provò a sventare una rapina. Il ricordo del consigliere regionale di Europa Verde, che lamenta più "attenzioni politiche e sociali" ai criminali

Il consigliere regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli torna ad attaccare gli altarini e i murales dedicati a persone vicine ad ambienti camorristici defunte, facendo un parallelismo con la scarsa attenzione a Pasquale Apicella, poliziotto morto un anno fa mentre faceva il suo dovere.

"Il 27 aprile 2020 a Napoli un poliziotto morì nel tentativo di sventare un furto in banca – scrive Borrelli – Si chiamava Pasquale Apicella, agente scelto, aveva 37 anni ed era alla guida della volante intervenuta in via Abate Minichini che fu travolta da una banda di criminali in fuga, violentissimo l'impatto. Per lui non ci sono stati appelli pubblici, murale o altarini. Non ci sono stati intellettuali o lenzuoli bianchi per chiedere 'verità e giustizia'. Solo una piccola targa a Calata Capodichino".

"Era un poliziotto, una persona perbene e un padre di famiglia. Quindi non degno delle stesse attenzioni politiche e sociali che hanno i criminali, i baby rapinatori e i camorristi – aggiunge ancora Borrelli – Noi invece lo ricorderemo andando a deporre dei fiori domattina, 27 aprile alle 1030 a calata Capodichino. Troppi preferiscono omaggiare boss e delinquenti, noi preferiamo stare dalla parte degli eroi e delle vittime".

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