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Cronaca Boscoreale

Morte della piccola Maria Grazia: «Colpa della discarica»

La bimba di dieci anni morta per un cancro al cervello. In città è unanime la rabbia contro i veleni di Cava Sari

Non ci sono dubbi a Boscoreale. All'indomani della morte della piccola Maria Grazia Marino di soli dieci anni per un tumore al cervello il sentimento e le parole sono unanimi. La rabbia e la convinzione, che i veleni seppelliti per decenni nel Parco nazionale del Vesuvio siano la causa di tanti decessi per cancro nella zona, non viene nascosta dagli abitanti della cittadina. Un paese, Boscoreale, non solo ai piedi del Vesuvio ma anche di una mega-discarica che per anni ha raccolto i rifiuti indifferenziati di tutta la provincia e che, sebbene chiusa, non è mai stata bonificata e giace lì ad inquinare le falde acquifere. I cittadini boschesi sono convinti che Cava Sari continui ad inquinare e lo dicono ad alta voce dopo aver seppellito l'ennesima vittima di questo killer silenzioso.

Fa ancora più male se a perdere la vita è una bambina di dieci anni che ha combattuto per molto tempo con la malattia per poi doversi arrendere. Basta girare per le strade del paesino e ad ogni manifesto della piccola si può trovare un capannello di persone con la stessa idea: «Colpa della discarica». Un coro unanime misto a rassegnazione, sentimento che ha raggiunto i boschesi dopo anni di lotte che non hanno portato ad altro che ad una soluzione parziale del problema. Intanto arriva l'ennesima estate e per i cittadini dell'hinterland significa richiudersi in casa per gli odori che ancora arrivano insopportabili. E in casa si piange l'ennesima persona che non ce l'ha fatta contro il killer silenzioso. 

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