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Cronaca

Terra dei Fuochi e cibo avvelenato, le Iene chiariscono: “Non abbiamo le prove”

In un servizio del primo ottobre il programma ha denunciato che cibo coltivato su di una discarica finisse nella grande distribuzione. "Ci chiedete i nomi delle aziende, ma faremmo reato di diffamazione"

Il popolare show televisivo “Le Iene”, nella puntata del primo ottobre, ha dedicato un servizio all'argomento Terra dei Fuochi, documentando che verdure coltivate a ridosso di una discarica tossica venivano distribuite sul mercato. “Quando abbiamo provato a comprare queste verdure ci è stato detto che erano già destinate ad altre aziende”, spiega lo staff del programma su Facebook. “Oggi molti di voi ci chiedono di fare il nome di queste aziende per paura di ritrovarsi quei prodotti nel piatto”.

“Pur non dubitando delle parole dei contadini, non abbiamo le prove oggettive che quel pomodoro o quella melanzana siano partiti da quel campo e che siano finiti in quel minestrone surgelato o in quel barattolo di passata – continuano da Le Iene – Per cui, facendo i nomi che voi giustamente volete, faremmo un reato di diffamazione: nessuno può accusare nessun altro se non ha le prove certe di quel che dice, e noi di prove abbiamo solo il racconto di due contadini, che ci hanno detto di avere venduto il prodotto dei loro campi a grandi industrie”.

“Per potervi dire quei nomi – continua lo staff dello show – avremmo dovuto seguire quel pomodoro, preso dal quel campo, fino alla passata, e questo per noi e per gli strumenti che abbiamo è una cosa impossibile. Ovviamente continueremo ad aggiornarvi su questo argomento, sul quale stiamo preparando un ulteriore approfondimento per la prossima puntata”.

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