rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Marano di napoli

Scarcerato il narcos Mandrake: gestiva la droga per conto del clan Orlando

Giacomo Gala, classe 1978 di Marano, ha ottenuto gli arresti domiciliari. Deve scontare oltre 11 anni di carcere

Scarcerato il narcos Mandrake, al secolo Giacomo Gala. Maranese, classe '78, MANDRAKE era stato condannato dalla Corte di Appello di Napoli, I sezione penale a 9 anni e 4 mesi di reclusione per il reato di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti aggravata dal metodo mafioso, per aver agevolato il clan Orlando di Marano. 

Su istanza degli avvocati Luigi Senese e Luigi Poziello del Foro di Napoli Nord, gli sono stati concessi gli arresti domiciliari. In primo grado era stato condannato a 11 anni e 4 mesi di reclusione, con una richiesta del pubblico ministero di 16 anni. In appello la pena era stata scontata di 2 anni.

Il fatto

Antonio Gala, legato da vincoli di parentela con il defunto Giuseppe (Peppe ‘o showman”), sarebbe stato supportato nei suoi traffici da Giacomo Gala, alias mandrake, Paolo Gala, da un albanese, Lleshaj Shkelqim meglio noto come Gimmy, e da Ciro Moccia. Il gruppo, un tempo vicino ai Polverino, negli ultimi anni (2017-2017) avrebbe stretto contatti e legami strettissimi con gli Orlando. A svelare la natura dei rapporti tra il gruppo Gala e i carrisiani, oltre alle intercettazioni telefoniche e ambientali disposte dalla Procura ed eseguite dai carabinieri di Castello di Cisterna, sono soprattutto le dichiarazioni dei pentiti.

Il gruppo 'romano', capeggiato da Antonio Gala, si muoveva su Marano attraverso il consolidato sistema delle quote o puntate. La droga, a Roma, veniva reperita prevalentemente dall’albanese Gimmy, collaboratore di Gala. A tal proposito, dalle intercettazioni relative agli indagati, si evince come la cocaina arrivasse da un canale boliviano (ritenuto anche di buona qualità) e a un prezzo più conveniente rispetto a quella venduta dal broker del narcotraffico Bruno Carbone, in contatto invece con i narcos colombiani. Gala Antonio, tuttavia, non avrebbe mai spezzato il legame con Carbone.

Nelle oltre 200 pagine dell’ordinanza si fa riferimento al sistema dei contatti tra i vari gruppi (blackberry, privo di microfono, con un sistema di messaggistica interno al gruppo), alle lamentele di Ciro Moccia nei confronti dell’atteggiamento troppo disinvolto di Giacomo Gala. Ci sono, poi, i racconti di Giannuzzi che ricostruisce la genesi del clan Orlando, gli incontri con i pezzi grossi dei Polverino, Simioli, Ruggiero, Nappi e Brunitto, incontrati in una masseria del Casertano e le vicende, già note, che portarono poi alla fusione con i polveriniani di 'for ‘o truglio', oggetto di recente anche loro di un’ordinanza di custodia cautelare.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Scarcerato il narcos Mandrake: gestiva la droga per conto del clan Orlando

NapoliToday è in caricamento