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Cronaca

Finte residenze a Piacenza per risparmiare sull'assicurazione: scoperta la truffa

Ad idearla un cittadino marocchino e un napoletano, che procacciavano clienti nel territorio napoletano e offrivano ai clienti la possibilità di risparmiare notevolmente sull'assicurazione dell'auto o del motorino

Sono state rinviate a giudizio 43 persone per tuffa e falsità materiale al termine di una maxi indagine condotta dalla polizia municipale di Piacenza nell’ultimo anno, orientata a mascherare una truffa ai danni di una nota assicurazione.

Imputati nel procedimento sono anche un assicuratore piacentino di 38 anni, responsabile di una sub agenzia di Piacenza, un napoletano di 41 anni che attualmente si trova in carcere a Parma per rapina e un marocchino di 34 anni che è di fatto irreperibile. Oltre a loro, sono stati rinviati a giudizio dal gip altre 40 persone, gran parte clienti della nota compagnia assicurativa che, all’insaputa della società di assicurazioni stessa, erano parte - come clienti - di una truffa quantificata in circa 200 mila euro.

Sono cittadini di Napoli e provincia, coloro che avevano finto di risiedere nel piacentino, per risparmiare sensibilmente sul premio assicurativo (in alcuni casi anche 2mila euro per polizza).

Ad ideare la truffa secondo gli inquirenti, un cittadino marocchino e un napoletano, che procacciavano clienti nel territorio campano e offrivano ai clienti la possibilità di risparmiare notevolmente sull’assicurazione dell’auto o del motorino, occupandosi di falsificare tutta la documentazione, in particolare il certificato di residenza e quello di assegnazione della classe di merito.

Sono state 81 le polizze risultate stipulate con documenti falsi, tutte immediatamente annullate. Tra i 71 indagati, alla fine una trentina di loro sono riusciti a dimostrare la buona fede al momento della stipulazione, mentre gli altri sono stati tutti rinviati a giudizio.

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