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Cronaca

Coronavirus, l'appello del pasticciere: "Chiusi nel periodo migliore, siamo in difficoltà"

Secondo Aldo Iacobucci, titolare di una piccola pasticceria in zona Santa Lucia "i pasticcieri hanno perso il periodo migliore, San Giuseppe e Pasqua. Parlano solo i pizzaiuoli ma anche per noi è complicata"

"Nessuno pensa alle pasticcerie. Finora parlano solo grandi ristoratori o pizzaiuoli". Non nasconde la rabbia Aldo Iacobucci, titolare di una pasticceria in zona Santa Lucia. Un'attività che Aldo ha aperto oltre venti anni fa e che ha chiuso da marzo, seguendo le disposizioni governative. "Lo stato ci ha promesso dei fondi, che ancora devono arrivare", spiega Aldo. "Ma io devo pagare dipendenti, fitto, bollette mai sospese e tasse". 

Il periodo più proficuo per le pasticcerie, secondo Aldo, è ormai passato. "Abbiamo perso le festività più importanti: San Giuseppe e Pasqua. Servono a noi pasticcieri per mettere soldi da parte in vista dei mesi estivi dove notoriamente abbiamo più difficoltà vendendo uova di cioccolato, pastiere napoletane e le tipiche zeppole di San Giuseppe", spiega Aldo Iacobucci. "Invece non abbiamo messo nulla da parte, anzi, abbiamo perso soldi".

Secondo il commerciante "in questi giorni si sentono parlare solo grandi attività. Ma per il piccolo le spese sono tante, troppe in proporzione agli incassi. Credo di parlare a nome di tutta la categoria dei piccoli pasticcieri. Di questo passo molti rischiano di non aprire più". 

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