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Cronaca

Dimessa la prima paziente curata con il farmaco anti-artrite

La cura del team di Ascierto ha funzionato su una 59enne

Arriva un'ottima notizia sul fronte delle cure contro il Coronavirus. La prima paziente curata con il farmaco Tolicizumab, sperimentato dall'equipe del dottor Paolo Ascierto, è stata dimessa dall'ospedale Cotugno ed è potuta tornare a casa. Si tratta di una donna di 59 anni che lo scorso 13 marzo ha cominciato la terapia sperimentale riconosciuta poi in un protocollo Aifa e che al momento viene testata su 330 pazienti in tutta Italia. Il farmaco anti-artrite reumatoide che combatte le compromissioni polmonari ha dato i suoi effetti sulla paziente che è potuta così tornare a casa. La donna era stata la prima a essere sottoposta a quello che sembrava un tentativo disperato e che invece ha dimostrato sortire ottimi risultati se applicato in un particolare momento del decorso della malattia. Potrebbe a breve anche avere una validazione scientifica che permetterebbe l'utilizzo su larghissima scala ma a Napoli è stato già utilizzato in diverse occasioni portando all'estubazione dei pazienti in terapia intensiva come successo nell'ultimo caso con quattro casi poche ore fa. 

Il commento di Ascierto

“Sono felice di poter annunciare che la prima paziente trattata con tocilizumab all’Ospedale Cotugno di Napoli sta bene e tornerà presto a casa. La paziente, di 59 anni, è stata ricoverata in gravi condizioni per una polmonite da COVID-19 a inizio mese, è stata trattata con il farmaco per l’artrite reumatoide lo scorso 13 marzo e le sue condizioni sono migliorate sin da subito. Il farmaco sembra funzionare ma noi restiamo come sempre cautamente ottimisti e aspettiamo le conferme dagli studi clinici. Intanto, possiamo dire che #possiamofarcela”. Questo il commento a caldo di Paolo Ascierto. 

Le parole di De Luca 

“Buone notizie dall’ospedale Cotugno: torna a casa la prima paziente, una signora di 59 anni, che il 13 marzo scorso aveva iniziato la terapia sperimentale a base del Tolicizumab, testato dall’Ospedale dei Colli e dall’Istituto Nazionale Tumori IRCCS "Fondazione G. Pascale" di Napoli, attualmente su oltre tremila pazienti in tutta Italia. Sempre cauto ottimismo e tanta speranza”. Queste le parole del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca che ha salutato le dimissioni della donna con cauto ottimisimo. Nel pomeriggio lo stesso numero uno di Palazzo Santa Lucia aveva lanciato un grido d'allarme sulle forniture mediche promesse alla Campania e non ancora arrivate. Si tratta di strumenti per allestire le unità di terapia intensiva. 

La lettera inviata al Governo

"La comunicazione di questi ultimi giorni relativa alla epidemia è gravemente fuorviante. Il richiamo a numeri più contenuti di contagio al Nord, rischia di cancellare del tutto il fatto che non solo la crisi non è in via di soluzione, ma che al Sud sta per esplodere in maniera drammatica. I prossimi dieci giorni saranno da noi un inferno. Siamo alla vigilia di una espansione gravissima del contagio, al limite della sostenibilità. La prospettiva, ormai reale, è quella di aggiungere alla tragedia della Lombardia quella del Sud. Per noi è questione di ore, non di giorni. Abbiamo fatto con migliaia di operatori, sforzi giganteschi per poter reggere. Ma non si può scavare nella roccia con le mani nude. Dobbiamo registrare il fatto che dal punto di vista delle forniture essenziali per il funzionamento dei nostri ospedali, in queste settimane da Roma non è arrivato quasi nulla. Il livello di sottovalutazione è gravissimo. Non si è compreso che gli obiettivi strategici sono due: contenere il contagio al Nord; impedire la sua esplosione al Sud. In queste condizioni, ci avviamo verso una tragedia doppia. Il quadro riassuntivo, per noi, è contenuto in questo prospetto allegato. Dopo aver creato decine di posti letto nuovi per la terapia intensiva, rischiamo di non poterli utilizzare per mancanza di forniture essenziali. Zero ventilatori polmonari; zero mascherine P3; zero dispositivi medici di protezione. A fronte di un impegno ad inviare in una prima fase 225 ventilatori sui 400 richiesti, e 621 caschi C-PAP, non è arrivato nulla. Questi sono i dati. E dunque, non si può non rilevarlo in maniera brutalmente chiara. So che la situazione è difficile per tutti. Non voglio alzare i toni. Ma non posso non dire che per quello che ci riguarda, ci separa poco dal collasso, se il Governo è assente. Mi auguro che almeno i numeri rendano evidente la drammaticità della situazione. Si rischia di vanificare un lavoro gigantesco che ci ha consentito di reggere, in una realtà della cui complessità non è il caso di parlare oltre, e di offrire anche al Paese una terapia farmacologica utile. Permanendo questa nullità di forniture, non potremo fare altro che contare i nostri morti".

I casi in Campania

Arrivato il nuovo resoconto della Task force della protezione civile sui casi di Coronavirus in Campania. Il nuovo report fa segnare un totale di 1242 persone positive in tutta la regione. Nel corso della giornata di oggi, fino alle 19 e 30, sono stati trovate positive 43 persone a fronte dei 401 tamponi analizzati oggi. Al Cotugno di Napoli sono stati analizzati 294 tamponi di cui 24 sono risultati positivi. Al Ruggi su 59 tamponi esaminati, 12 sono risultati positivi. Mentre al Moscati di Aversa su 48 tamponi, sette sono risultati positivi. Mancano i dati di altri centri specializzati regionali. I test complessivi, stando a quest'ultimo rilevamento sono 8035.

Napoli piange la morte del primo medico di famiglia ucciso dal Coronavirus

"Ciao papà. Hai messo la salute degli altri prima della tua. Hai continuato a lavorare come medico di famiglia fino all'ultimo, la tua passione più grande. Così come mi hai insegnato a vivere e come mi hai permesso di fare sempre, supportandomi sempre negli studi e nella carriera. Il virus ti ha portato via da noi in una settimana, senza darci il tempo di capire, realizzare. Io ero lontana e non ti vedevo da tanto a Roma per lavoro. Mi mancherai sempre e ogni giorno perché avevamo un rapporto simbiotico, unico e speciale: puro amore. Grazie per tutto, sei il mio angelo e il mio grande esempio di vita. Sarai sempre qui con me", è il post della figlia, Cristina Autore, giornalista televisiva. Gatenao Autore faceva studio al Vomero. 

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