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Cronaca

I familiari: "Il cuore di Ciro batte ancora". Per i medici il tifoso ferito è in coma irreversibile

Il giovane, rimasto ferito durante gli scontri prima della finale della Coppa Italia a Roma, è stato dato poche ore fa per "clinicamente morto", ma la notizia è stata smentita dai familiari

Michele Esposito, fratello del tifoso del Napoli gravemente ferito prima della finale di Coppa Italia, è stato il primo a smentire le voci sulla sua morte del ragazzo: "Sì, Ciro è ancora vivo", ha detto all'uscita del policlinico Gemelli di Roma. Ciro è in condizioni disperate, aggravatesi nella mattinata di oggi. Per i medici è in coma irreversibile. Per la famiglia "in coma profondo". Ad assisterlo spiritualmente anche un sacerdote, padre Mariano, che conferma sia ancora in vita: "Il cuore di Ciro batte ancora, i parametri degli organi principali rispondono. Non è ancora morto". Da stamane rimbalzavano tragiche notizie sulle sue condizioni, al punto che nel primo pomeriggio era stato dato per "clinicamente morto".

TUTTI GLI INTERVENTI - Il 19 giugno scorso è stato sottoposto a una revisione chirurgica, dopo avere subito pochi giorni prima una lobectomia superiore destra e, in precedenza, diversi altri interventi chirurgici dai quali non si è mai ripreso completamente per via di numerose complicanze dovute alla grave lesione traumatica subita. La prognosi è sempre rimasta riservata. Anche prima di stamane, Ciro era già in dialisi, con supporto ventilatorio parziale e nutrizione artificiale.

VICENDA E POLEMICHE - Ciro era su di un bus di tifosi azzurri diretto verso l'Olimpico. Su viale Tor di Quinto tafferugli con i romanisti, l'inseguimento dei responsabili e (pare) il loro pestaggio. Gli spari che gli inquirenti attribuiscono al tifoso romanista "Danielino" De Santis. Addirittura nelle indagini successive all'episodio Ciro, sebbene fosse ricoverato in condizioni difficili al Gemelli di Roma, è stato sottoposto a fermo per aggressione. Misura cautelare poi revocata pochi giorni dopo. In molti hanno puntato il dito verso il Questore di Roma per come era stato organizzato il percorso che avrebbe dovuto portare i supporter del Napoli allo stadio della capitale.

SOLIDARIETA' E FAMILIARI - La dichiarazione più recente di un suo familiare, prima della smentita della morte da parte del fratello Michele, è quella dello zio, Vincenzo, che ha stamane spiegato come i medici lo avessero chiamato perché andasse a Roma a salutare Ciro per l'ultima volta. Fin dal trasporto al policlinico Gemelli di Roma non sono mancati gli attestati di solidarietà e vicinanza al ragazzo, per il quale sono state messe in piedi numerosissime iniziative.

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