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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Capri

Bus precipitato a Capri, impatto a 30 km/h: "Nessun ostacolo davanti al mezzo"

Si dibatte in aula sull'incidente che nel 2021 portò alla morte del conducente di Atc Emanuele Melillo

Prosegue il processo, in corso a Napoli, sulla morte di Emanuele Melillo, il conducente del bus dell'Azienda Trasporto Capri (Atc) vittima dell'incidente avvenuto il 22 luglio 2021 sull'isola azzurra, in cui il bus che guidava è precipitato con 25 persone a bordo su di uno stabilimento balneare.

Nella giornata di ieri hanno testimoniato un sovrintendente della polizia giudiziaria e un ispettore della polizia stradale delegato ad accertare la dinamica dell'incidente in cui rimasero feriti anche alcuni passeggeri. Secondo quanto è emerso, Melillo potrebbe essere morto a causa delle gravi ferite riportate dopo essere stato schiacciato dal mezzo.

L'ispettore della Stradale, che peraltro già si era occupato dei rilievi della tragedia del viadotto Acqualonga, ha illustrato con un grafico, frutto di accertamenti esperiti con telecamere satellitari, il tragitto coperto dal bus dalla partenza fino alla caduta su un lido balneare sottostante, dopo essere salito sul marciapiede e dopo avere sfondato una ringhiera. Questa, secondo l'ispettore, "era arrugginita", ma l'impatto è avvenuto a meno di 30 km orari di velocità. Il bus ha percorso, in totale, 300 metri prima di precipitare: viene esclusa la presenza di un ostacolo (una persona, un altro mezzo, un animale) che avrebbe potuto indurre il conducente a sterzare. Era da solo, in quel momento, come si evince tra l'altro anche dalle immagini acquisite.

Le analisi del traffico telefonico, inoltre, hanno escluso che Melillo fosse al telefono, in quel momento. Quando poi precipita, precisamente alle 11,31, il bus impatta su un muretto sottostante mandando in frantumi il parabrezza e catapultando all'esterno il conducente. A questo punto, secondo la ricostruzione, il mezzo, dopo un paio di giravolte, si è abbattuto sull'uomo.

Tutto regolare poi su bus e conducente. Melillo aveva la patente necessaria per quel tipo di veicolo, il bus era stato sottoposto a regolare collaudo, l'Asl aveva ritenuto l'uomo idoneo alla guida. L'ispettore della stradale, così come fece anche in occasione della tragedia in Irpina, ha riferito ad avvocati, pm e giudice, di avere ispezionato per ben due volte il tratto di strada percorso dal mezzo dell'Atc, alla ricerca di eventuali componenti meccaniche staccatesi dal bus, senza però trovarne traccia.

La prossima udienza è stata fissata per il 30 maggio.

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