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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca Ponticelli

Quindicenne ferito a scuola, è bullismo. La preside: "Non c'è stata omertà"

La vittima dell'aggressione è il figlio di una coppia molto attiva nel quartiere, peraltro nell'ambito di un associazionismo rivolto proprio ai più giovani. Le parole della dirigente scolastica della Marie Curie di Ponticelli sui momenti immediatamente successivi al fatto

Emergono nuovi dettagli sulla vicenda del 15enne ferito all’Istituto tecnico industriale Marie Curie di Ponticelli.
La vittima non sarebbe stata colpita nel corso di una lite, ma – dopo essersi intrattenuta al bar della scuola – mentre era di spalle e stava risalendo le scale dell'istituto scolastico per fare ritorno in aula.

Il 15enne aggredito è il figlio di una coppia molto attiva nel quartiere, peraltro nell'ambito di un associazionismo rivolto proprio ai più giovani, perché questi abbiano delle alternative. Viene descritto come un ragazzo mite, già in precedenza vittima di episodi di bullismo. Portato in ambulanza all'ospedale del Mare, è stato medicato per una ferita alla coscia sinistra dove gli sono stati applicati due punti di sutura. Inizialmente ai suoi insegnanti aveva detto di essere caduto, forse per paura di ritorsioni ulteriori.

Sarebbe stato ferito – ha infine spiegato – con un "oggetto in ferro" al momento non recuperato dalle forze dell'ordine. L'aggressore pare sia un suo compagno di classe, un coetaneo, individuato dalla polizia dopo essersi fatto avanti spontaneamente ai suoi insegnanti. Secondo quanto riportato dal Corriere del Mezzogiorno, è stato denunciato per lesioni.

La dirigente scolastica: “Non c'è stata omertà”

“Sono profondamente dispiaciuta per quello che è successo, ma devo registrare una piccola nota positiva che ci spingerà sempre di più ad agire in questa direzione: una verità è venuta fuori”, ha detto all'agenzia di stampa LaPresse Valeria Pirone, dirigente scolastico dell'istituto dove si è verificato il fatto.

“Quando il ragazzo ha denunciato il dolore ci ha detto che era caduto. Abbiamo chiamato il 118 e la famiglia e, mentre aspettavamo l'arrivo dei sanitari, mi sono accorta che la ferita non era compatibile con una caduta. Alla presenza dei genitori ci ha detto che c'era stata una lite con un compagno di classe, di cui però non ha voluto dire il nome”. Intanto docenti e studenti della classe hanno parlato dell'accaduto: “Abbiamo cercato di far capire ai ragazzi – ha proseguito Pirone – che tra loro c'era un responsabile e che quest'ultimo doveva farsi avanti. Sono uscita dalla classe dicendo che mi aspettavo che qualcuno mi raggiungesse dopo poco in ufficio, cosa che è avvenuta”.

Insomma, spiega, “il muro di omertà è stato sfondato, c'è stata una confessione. Dovremo ovviamente mettere in campo una serie di azioni educative rispetto a quanto è successo, ma non possiamo non registrare che l'episodio odierno non si può accostare alla parola omertà. È un piccolo importante passo, ora dobbiamo lavorare su questo”.

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