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Martedì, 30 Aprile 2024
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Fondi europei: così la Campania spenderà 5,5 miliardi di euro

Trasporto pubblico, rifiuti, ciclo delle acque, la Regione ha già programmato interventi per il 40 per cento delle risorse. C'è tempo fino al 31 dicembre 2029

Ammontano a 5,5 miliardi di euro i fondi strutturali affidati alla Campania per il periodo 202172027. Soldi che dovrebbero, nelle intenzioni della Regione ammodernare infrastrutture vecchie decenni come i trasporti o la rete fognaria e dare un contributo notevole nell’affrontare il dissesto idrogeologico. Si tratta di una somma addirittura superiore a quella stanziata per il Por Fesr 2014/2020, quando la cifra era di poco superiore ai 3,7 miliardi.

Il 4 luglio, nella sala convegni dell’Hotel Vesuvio di Napoli, esponenti della Commissione europea hanno incontrato Vincenzo De Luca e i tecnici della Regione per fare il punto della situazione sulla capacità di spesa e programmazione dell’Ente. Per quanto riguarda il programma 2014-2020, la Campania ha pianificato investimenti per una cifra superiore alla dotazione (4,1 miliardi) e ha già certificato il 71 per cento della spesa (2,7 miliardi). C’è tempo fino al 31 dicembre del 2023 per completare le certificazioni.

Per il nuovo programma 2021-2027 siamo ancora a una fase di programmazione. In base a delibere e accordi preliminari siglati, risulta già impegnato il 39 per cento delle risorse, oltre i 2 miliardi di euro. Come specificato al termine dell’incontro da Lucio Panderi, direttore generale della Politica regionale e urbana della Commissione europea: “Programmare non equivale a spendere, ma possiamo dire che il nuovo programma di fondi strutturali è partito con il piede giusto”.

Progetti avviati

Tra le iniziative per le quali sono stati già fatti passi burocratici significativi la voce più importante è quella relativa al Bacino idrografico del fiume Sarno. Lo stanziamento ammonta a 543 milioni di euro e servirà a interventi di dragaggio e ripristino della funzionalità idraulica dell’asta fluviale, oltre al completamento degli interventi per il ciclo integrato delle acque. Sono 236 i milioni stanziati per i trasporti. Soldi che saranno spesi per il completamento della rete fognaria del Porto di Napoli, le barriere sommerse di Torre Annunziata, l’accessibilità per la stazione Alta velocità di Afragola. Tra le altre cose, si punta al completamento della Linea 6 della metropolitana di Napoli.

Rimanendo in tema di reti fognarie, la Campania deve superare l’annosa questione della mancata divisione tra acque bianche e acque nere. Sono stati avviati interventi per 135 milioni volti al superamento delle infrazioni riscontrate.

Altri 181 milioni sono stati assegnati al ciclo integrato dei rifiuti per le bonifiche di discariche e siti inquinati, l’ammodernamento di impianto di trattamento sia dei rifiuti indifferenziati e il completamento degli impianti di Caivano e Giugliano.  

Da non dimenticare i 288 milioni per Scuola viva, il programma di miglioramento delle performance energetiche e messa in sicurezza del patrimonio edilizio scolastico regionale

Progetti da avviare

Mobilità, Sanità, difesa del suolo, aiuti alle imprese sono tra gli interventi pianificati dalla Regione ma ancora da avviare. Si tratta di La parte più consistente riguarda proprio la mobilità per la quale sono stati stanziati circa 2 miliardi di euro. Oltre la metà, sarà destinata al trasporto pubblico. Con 690 milioni si punta a proseguire il rinnovamento del parco rotabile di Eav e Trenitalia; 200 milioni serviranno alla realizzazione del nodo intermodale Eav di Napoli Garibaldi.

Altri 500 milioni circa saranno utilizzati per lo smaltimento delle ecoballe su cui la Campania registra un considerevole ritardo. Altre voci di investimento, seppur molto rilevanti, sono riportate con parole alquanto generiche, nella speranza che nei prossimi mesi possano diventare progetti concreti. Quasi 600 milioni è la spesa pianificata per lo sviluppo territoriale integrato, che prevederebbe la lotta all’abusivismo e ai fenomeni di periferizzazione e di spopolamento, nonché la valorizzazione delle risorse ambientali, paesaggistiche e storico-culturali.

Sia per i progetti avviati che per quelli da avviare siamo lontani dalla certificazione di spesa. Nel primo caso siamo allo step degli accordi inter-istituzionali da siglare. Nel caso dei progetti da avviare, invece, parliamo di manifestazioni di interesse che non sono ancora state messe nero su bianco. Il fatto che siano pubblicate su un report della Regione non vuol dire ancora che c’è la certezza che saranno spese. C’è tempo fino al 31 dicembre 2029 per portare a termine una missione che la Campania non può fallire

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