rotate-mobile
Venerdì, 26 Aprile 2024
Il caso

“Il Napoli deve 3,5 milioni al Comune per lo stadio Maradona”: la protesta in consiglio comunale

Il consigliere comunale Sergio D'Angelo ha ribadito al sindaco la necessità di riscuotere i soldi del canone da De Laurentiis

Stamattina, in apertura della seduta odierna del consiglio comunale, utilizzando lo strumento previsto dall’articolo 37 del regolamento, il consigliere comunale Sergio D’Angelo (Napoli Solidale) si è rivolto al sindaco Gaetano Manfredi, che ha la delega per lo stadio Maradona ed era presente in aula, invitandolo a rendere esecutivo il pagamento da parte della Ssc Napoli dei canoni arretrati a partire dal 2019 per l’utilizzo della struttura, che ammontano a circa 3,5 milioni.

“Ho chiarito al sindaco che non è una questione tecnica ma politica, che riguarda quindi la città e i napoletani, vista la proprietà pubblica del Maradona che il Napoli utilizza in maniera non esclusiva soltanto per le sue gare interne. Non ignoro la condizione di difficoltà determinata dalla pandemia, difficoltà che però hanno pesato in maniera dirompente sulla vita dei comuni cittadini, soprattutto quelli a più basso reddito, e delle piccole imprese”.

Secondo D’Angelo, qualsiasi soluzione, che dovrà in ogni caso essere sottoposta al vaglio della Corte dei conti, va definita nel perimetro di legge tracciato dal governo Draghi nelle misure di contrasto alle difficoltà economiche determinate dall’emergenza pandemica, quindi dentro i parametri della scontistica applicabile alle aziende private nel loro rapporto con gli enti pubblici.

“Escludo pertanto soluzioni orientate all’esenzione dei canoni, tanto più che l’importo annuo di 850mila euro più IVA applicato alla Ssc Napoli mi sembra di modesta entità rispetto al fatturato dell’azienda e va in qualche modo inquadrato come rischio di impresa, salvo riduzioni previste dalla normativa vigente”, aggiunge il consigliere di Napoli Solidale.

“Sono del tutto certo che scelte diverse non sarebbero comprese dalla città, soprattutto dopo la firma del cosiddetto Patto per Napoli che fa del miglioramento della riscossione dei crediti un impegno collettivo – sottolinea Sergio D’Angelo - Decisioni differenti risulterebbero perciò inaccettabili tanto per i cittadini che per le aziende o le associazioni dilettantistiche che non hanno beneficiato di misure di tale entità. Sarebbe un brutto segnale che una giunta progressista come la nostra non può permettersi di lanciare. Non bisogna indugiare, quindi. La Ssc Napoli paghi quanto deve alla città, fornendo anche un esempio che ci renda fieri in quanto simbolo identitario della nostra collettività”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

“Il Napoli deve 3,5 milioni al Comune per lo stadio Maradona”: la protesta in consiglio comunale

NapoliToday è in caricamento