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Cavani: "Tengo molto al match con la Juve perchè mi sento napoletano"

Il Matador ha parlato della sfida di domenica prossima contro la Juventus e del suo amore per la città e la gente di Napoli

Edinson Cavani ha parlato ai microfoni di Radio Marte: "La sfida con la Juve è molto importante dal popolo napoletano, mio figlio Bautista è napoletano: noi siamo orgogliosi di questo, qui sono felice, ringrazio per l'affetto di questo popolo che va al di là del calcio. Ha fatto anche l'esordio al San Paolo, ci tenevo tanto a farlo entrare. Lui è nato in Italia, quindi volevo che vedesse lo stadio, è sempre un'emozione particolare entrare a Fuorigrotta, quindi era importante che ci fosse pure lui. E' una partita decisiva pure per me. C'è grande concentrazione da parte nostra".

Cavani ha segnato 61 gol con la maglia del Napoli. "Sono migliorato rispetto al periodo di Palermo, sto lavorando tanto, per questo sono contento e felice qua. Vivo un'esperienza unica, è positiva. Lavoro sempre per migliorare. Non voglio pensare al passato a quello che può venire, io mi concentro solo sul presente. Cerco di dare il massimo qua. La posizione in campo sicuramente mi aiuta, Mazzarri ha cambiato tanto il mio modo di concludere, ho ricevuto da lui tanta fiducia. Mi sono sentito più convinto dei miei mezzi. Non so se qualcuno ora cerca di rubare i miei segreti, fa parte della vita, arrivano le nuove generazioni che magari ti vedono con un occhio particolare. Sono contento e orgoglioso se qualcuno s'ispira a Cavani".

Il Matador chiarisce il contenuto della sua dichiarazione nel post Catania. "Nella vita non siamo tutti uguali. Tutti abbiamo voglia di vincere, non ho mai pensato che i miei compagni non l'avessero, in quella partita ci è mancata quell'esperienza di portare a casa quei tre punti a tutti i costi. Si può migliorare sotto questo punto di vista. Io ho tanta voglia di vincere tutti i giorni che va al di là di tutto, non era un messaggio negativo e sono convinto che il mio gruppo abbia capito bene il senso delle mie parole. Io lavoro sempre per dare il massimo, in tutti i campi, non solo quello sportivo. Voglio essere un vero uomo e aiutare chi ha bisogno".

Mazzarri ha ricevuto il premio Bearzot: "Lui mi ha sempre detto che non è facile parlare un gruppo, io capisco e lo so. Non siamo tutti uguali. Quello che ha fatto il nostro allenatore è qualcosa di grandioso. L'ho conosciuto bene quando sono venuto qua a Napoli, mi piace tanto il suo modo di lavorare. Mi auguro possa continuare a farlo ancora per tanto tempo".

Cavani è un Atleta di Cristo: "Sono un credente e molto fedele, non mi piace tanto parlare di religione. Ho incrociato Legrottaglie domenica, ma in campo non ci siamo neanche guardati, in campo ognuno vuole vincere, l'adrenalina è a duemila, sono momenti speciali e particolare. Ci siamo incontrati dopo la partita. Io comunque sono un uomo molto realista".

Cavani è richiesto da tante squadre, ma è concentrato soltanto sugli impegni del Napoli: "Faccio il massimo ogni giorno, prima o poi arriverà il momento, io - però - penso soltanto ad oggi. Siamo sereni e concentrati e pensiamo alla vittoria contro la Juve. Quello che abbiamo vissuto in Champions è indimenticabile. E' stata un'esperienza unica, la motivazione è particolare al di là del fatto che giochi con le squadre più forti del mondo. Per la società e per il gruppo, è importante giocare questa competizione. Noi vogliamo il terzo posto e ci teniamo tanto a giocare nuovamente la Champions. Saremmo più preparati e pignoli. Il mio futuro non dipende da questo. Qui sto bene, sto tranquillo, sono felice e contento. L'episodio del furto è superato, ora siamo in un posto bellissimo, abbiamo trovato persone che ci danno calore. E' difficile visitare la città, ma è una testimonianza d'amore e di affetto. Quando esco con la mia famiglia, so di dover dare qualcosa alla gente".

Il Napoli può vincere la Coppa Italia: "Vorrei un trofeo con questa maglia, siamo in finale con la Juve, sarà un'esperienza unica. Ci tengo tanto, ma ora pensiamo al campionato. La classifica cannonieri? Ci penso. Mi piacerebbe vincerla un giorno. Ci tengo tanto a fare bene. Vorrei lasciare un ricordo a Napoli, la gente vuole che io sia il loro Matador. Vincerà chi sarà più deciso. I rigori? C'è merito anche del portiere che studia l'attaccante e magari compie una grande parata. Dagli undici metri hai tanta responsabilità, io continuerò a calciare finché Mazzarri non mi dirà che non tocca più a me. La Juve non ha mai perso, speriamo di batterla, ripeto il terzo posto è molto importante. La tripletta al San Paolo? E' un ricordo che porterò sempre con me. A Udine ho scaricato la rabbia, cercherò di non togliere la maglia un'altra volta. Ho fatto un gesto non tanto bello. Chi vince la Champions? Non so se il Barcellona o il Bayern Monaco. Lo scudetto? Il Milan è una grande squadra. Juve-Napoli? Vince il Napoli".

 

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