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Hamsik: "Il mio sogno resta lo scudetto"

Lo slovacco è pronto a ripartire, come spiega nel corso di un'intervista al Corriere dello Sport

Marek Hamsik ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport. Ecco quanto evidenzia Napoli Today:

Hamsik, si torna a sudare...
«Oramai ci sono abituato e non ci faccio più caso: certo che al mare si sta bene».

A poco meno di due mesi dall'Olimpico, viene naturale chiedersi cosa avvertite...
«La vittoria in Coppa Italia ci ha reso ulteriormente consapevoli del nostro valore. Però ad inizio di stagione si azzera tutto e si ricomincia. Noi sappiamo ciò che valiamo e quel trionfo ha contribuito ad accrescere l'autostima. I risultati servono eccome e contribuiscono a livello psicologico alla crescita di una squadra».

Si parte subito con Juventus-Napoli, ad inizio agosto ed in Cina.
«E con l'assegnazione della Supercoppa. Per noi è un avvenimento insolito, ripartire mettendo in palio un trofeo è particolarissimo. E' anche assai seducente. Una gran vetrina, con tanto richiamo: a quei tempi, una volta, si giocavano le amichevoli. Ora invece si va subito al dunque. E nessuno vorrà perdere».

E' presto per fare pronostici, ma lei alla Juve fa sempre gol....
«Tocchiamo quel che si può, così a scopo preventivo.... Ma io non tengo le statistiche, a questo provvedete voi».

Restiamo in questo solco un po' azzurro e un po' bianconero...
«Sarà una annata piena di appuntamenti, almeno lo spero: è vero, gli impegni infrasettimanali tolgono energie, però a me piace giocare. Juventus e Napoli avranno un calendario fitto ma siamo stati in ferie, abbiamo riposato, non abbiamo neanche messo ancora il piede in campo: quando sarà il momento, vedremo come andrà».

La Champions può sottrarre punti alla Vecchia Signora.
«Come l'Europa League potrà costarne a noi. Una gara ogni tre giorni consuma sia fisicamente che nervosamente, ma è così bello sfidarsi a certi livelli. Preferisco le partite agli allenamenti, anche se il ritiro ha una sua funzione, una sua utilità».

Da cosa riparte, Hamsik...
«Dalla seratadi Roma, dalla festa di Napoli quando siamo rientrati con la Coppa Italia sul pullman, da quelle emozioni che restano indimenticabili. Dal completamento di un percorso favoloso, perché vincere è un'emozione ma anche il frutto di tanti sacrifici. E' un premio per presidente, per allenatore, per dirigenti, per calciatori, per lo staff tecnico e per i collaboratori. Dietro un'affermazione c'è un'equipe intera».

Nel libro dei sogni di Marekiaro c'è...
«Il mio desiderio è vincere ancora, chiaramente. E ciò vuole dire inseguire un grande traguardo: la coppa Italia lo è stato».

Giochino banale d'estate: scelga...
«Risposta scontata: lo scudetto».

Chi sono le favorite?
«Presto per dirlo, perché il mercato rimarrà aperto sino al 31 agosto e chiunque può scovare i rinforzi giusti. Ma Juventus e Milan, che hanno duellato sino all'ultima giornata, vanno considerate le favorite. Poi ci siamo noi. E poi vedremo come l'Inter reagirà a questi cambiamenti. E la Roma».

Torniamo ad Hamsik, la bandiera....
«Ma guardate che Paolo ha giocato più partite di me...».

Vero: 239 partite contro le sue 218: diciamo mezza bandiera....
«Napoli è stata la mia scelta di vita. Io qui ci sto bene, ci sono sempre stato bene e ci starò bene perché sento l'affetto della gente. Sono sempre stato convinto di rimanere qua e sono contento di esserci».

Dica la verità: ha rinnovato pure per non sentirsi i giornalisti addosso...
«Effettivamente quest'estate m'avete un po' lasciato in pace. Forse solo qualcuno ha scritto di me, ma era dura parlare di mercato sul sottoscritto, eh!?».

Tutto merito di Lavezzi...

«Andare in ritiro e non trovare il Pocho sarà un po' strano, perché abbiamo condiviso cinque anni di Napoli e, posso dirlo, siamo buoni amici. Ma il calcio è questo e a volte impone cambiamenti: non dimenticheremo, né io e né lui, ciò che abbiamo conquistato assieme».

Può tornare con la mente al 2007....?
«So dove vuole arrivare...Il Napoli era appena tornato in serie A, a me questo palcoscenico è stato servito. Poi siamo stati bravi a crescere, sempre. Ed i risultati confermano la bontà delle scelte societarie, la qualità del progetto tecnico. Quando si parla di strategie...».

La sesta stagione è complicata da decifrare?
«Ma no, ci sarà tempo. Però bisogna ammettere che di strada ne abbiamo fatta e se siamo riusciti a raggiungere la coppa Italia, a qualificarci in Champions e a comportarci nel modo in cui s'è visto, ad arrivare due volte in Europa League, vuol dire che esiste un filo logico conduttore. Nulla nasce dal caso».

Il calciatore che la incuriosisce di più?
«Come si dice da noi in Italia? Il gioiellino, cioè Insigne. Lo abbiamo conosciuto, si è allenato con lo, però adesso torna dopo aver fatto grandissime cose in serie B. E io voglio vederlo».

Lei arrivò al Napoli dalla B, può aiutarlo.
«Mi posso solo permettere di dirgli di non aver paura, di fare le cose che sente di saper fare. Ma uno che ha segnato così tanto ed ha stupito chiunque, non avrà difficoltà ad ambientarsi - tecnicamente - in fretta».

 

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