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Missione Archeologica Italiana in Giappone

16 - 26 ottobre. Ha luogo la Quarta Campagna della Missione Archeologica Italiana in Giappone. Il Know How italiano protagonista nell'arcipelago.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di NapoliToday

 

Un grande risultato per la ricerca scientifica ed un grande riconoscimento per il nostro paese.

 

Dal 16 al 26 ottobre 2012, ha avuto luogo la quarta campagna della Missione Archeologica Italiana in Giappone, diretta dal Dr. Daniele Petrella, per Archeologia Attiva in collaborazione con il Prof. Sebastiano Tusa, per la Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana, supportata e cofinanziata dal Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Italiana e dalla Nippon Foundation per parte giapponese.

I primi tre anni di ricerche sono risultati essere estremamente fruttuosi, non solo per la comprensione dell'importante evento relativo al tentativo di conquista del Giappone, nel 1281, da parte di Kubilai Khan, allora Imperatore della Cina, ma anche della storia marittima generale dei mari giapponesi.

L'archeologia subacquea, infatti, solo da pochi anni sta iniziando ad imporsi come scienza vera e propria nell'arcipelago che, in quanto tale, vanta una lunga storia di relazioni marittime, sia in campo diplomatico che in quello commerciale e bellico.

Parallelamente alle indagini nell'isola di Ojika, l'anno scorso si è effettuata nei mari di Takashima (dove furono rinvenute le prime imbarcazioni) la grande scoperta di un'ennesima nave appartenente alla flotta di Kubilai Khan, ad opera del Prof. Ikeda Yoshifumi, docente di archeologia dell'Università delle Ryukyu.

Il Governo giapponese ha quindi dichiarato il sito di Takashima, "Sito Archeologico Sommerso Patrimonio Culturale Nazionale", il primo in assoluto nei mari giapponesi. Data l'importanza dell'evento e la decisione di realizzare il progetto di musealizzazione subacquea, la Prefettura di Nagasaki ed il Comitato Direttivo del Sito di Takashima, hanno dato mandato al Prof. Hayashida Kenzō, Presidente dello A.R.I.U.A. (Asian Research Institute for Underwater Archaeology), con cui il team italiano da anni porta avanti la collaborazione, di chiedere a Daniele Petrella e Sebastiano Tusa, di continuare la collaborazione per indagare i nuovi relitti nei mari di Takashima e di guidare il Comitato nella realizzazione del Parco Archeologico Sommerso, volendolo strutturare su modello dei nostri due principali parchi sommersi italiani: il Parco Archeologico Sommerso di Baia (Bacoli - NA), per quanto riguarda la realizzazione dell'area marina protetta, ed il sito archeologico sommerso di Cala Gadir a Pantelleria (TR) in Sicilia per la realizzazione degli impianti delle telecamere subacquee per la fruizione remota del sito.

Inoltre, hanno richiesto la collaborazione nell'identificazione dei luoghi dell'area dove realizzare gli impianti di ricezione per l'innesto delle sale monitor dove poter osservare le immagini del telecamere subacquee.

Le possibilità di sviluppo economico e lavorativo per i due paesi sono di notevole spessore e pongono un nuovo tassello nei secolari rapporti tra l'Italia ed il Giappone questa volta, però, sulla base della ricerca archeologica, grazie alla missione considerata una dei fiori all'occhiello delle attività di ricerca del Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Italiana.

 

 

Dr. Daniele Petrella, Ph.D.

Direttore della Missione

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