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Fortunato Cerlino si racconta: "Mio padre un esempio, ha sempre detto no alla camorra"

Il Don Pietro Savastano di Gomorra ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano inglese Express, in cui ha raccontato la sua famiglia ed i suoi anni giovanili

Dalla famiglia agli anni giovanili. Un vero e proprio viaggio nella sua vita, fino ad arrivare al grande successo degli ultimi anni. Fortunato Cerlino, il Don Pietro Savastano della serie Gomorra, si è raccontato nel corso di una lunga intervista rilasciata al quotidiano inglese Express.

"Ho avuto la fortuna di venire da una buona famiglia - esordisce Cerlino - . I miei genitori non sono andati all'università, non erano sofisticati, ma erano onesti. Mio padre è sempre stato da esempio. Ha sempre lavorato duro, nel settore della costruzione. Si è imbattuto in offerte molto redditizie, che avrebbero comportato un'associazione con la criminalità organizzata, ma ha sempre detto no. Mia madre è una donna povera, ma ricca di valori. Ho avuto amici che hanno scelto la strada della camorra e non ho mai capito come si possa pensare di scegliere quella strada".

L'attore napoletano parla anche di come oggi sia cambiata l'immagine dei camorristi: "La gente ha un immagine tipica del gangster che vive per la violenza e ciò esiste. Ma oggi i camorristi, quando varcano la porta di un negozio per chiedere il pizzo, possono essere anche vestiti in abiti eleganti. I teppisti di strada di un tempo non ci sono più. Da 10 anni a questa parte abbiamo cominciato a vedere una nuova immagine di boss. Oggi alcuni di questi studiano, vanno all'università, lavorano all'estero, per prepararsi alle responsabilità che avranno un giorno. Quelli di oggi fanno molta più paura, perchè si confondono bene con la società normale. Sono più difficili da distinguere".

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