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Report, il giornalista Iovene: "Amo la pizza e continuerò a mangiarla"

"La prima cosa che ho capito dopo 5 mesi di inchiesta è che la pizza napoletana fa bene. Siamo pronti al confronto. A Napoli si preferisce sempre gridare al complotto piuttosto che trovare soluzioni"

Dopo le polemiche per l'inchiesta di Report sulla pizza, Bernardo Iovene - il giornalista che ha realizzato il servizio - si difende sul sito della trasmissione televisiva dalle accuse che gli sono piovute addosso negli ultimi giorni.

Ecco cosa ha scritto:

"Chi mi conosce sa quanto ami la pizza, l’ho sempre mangiata e continuerò a mangiarla finchè vivrò. La prima cosa che ho capito dopo 5 mesi di inchiesta è che la pizza napoletana fa bene. Fa bene se si usa una farina non troppo raffinata, magari la 0, senza additivi, fa bene se si fa lievitare a temperatura controllata, fa bene se si usa un pomodoro italiano ricco di licopene come il san Marzano, fa bene quando sopra ci mettiamo un olio extravergine di qualità, italiano e non rancido. Fa bene se non si brucia e non viene cotta quando nel forno c’è fumo. Queste sono le indicazioni per fare una pizza salubre, buona e dovrebbe essere un simbolo contro il disco approssimativo che ci servono specialmente il sabato sera nelle pizzerie italiane. I veri difensori della pizza dovrebbero battersi perché i pizzaioli aderissero a un disciplinare o a una disciplina che rende la pizza unica e, per lo meno a Napoli, che siano usati prodotti unici del territorio. Queste indicazioni tra l’altro sono quelle che il presidente dell’associazione pizza verace Antonio Pace mi ha indicato nell’intervista, anzi ha sottolineato che chi brucia la pizza o cuoce in condizioni di fumo: “Dovremmo fargli una causa per deprezzamento della immagine della pizza napoletana”. Veniamo alle analisi. Il presidente Pace nell’intervista mi ha detto che la pizza bruciata e affumicata è dannosa, siccome queste non sono abitudini rare, ma diffusissime, abbiamo fatto le analisi in un laboratorio specializzato, prima sulla crosta e poi sull’intera pizza. Abbiamo rivelato che senza fumo nel forno gli idrocarburi calano, e il benzo(a)pirene quasi scompare. Quindi il commento con il professor Perin è stato non di allarmismo ma risolutivo vale a dire: pulite il forno e problemi non ce ne sono. Come mai tra i tanti contestatori, parlo dei colleghi giornalisti, nessuno ha messo in evidenza che c’è una soluzione al problema che abbiamo sollevato? Come mai nessuno si scandalizza che c’è chi per rendere la pizza morbida usa la “pampuglia”? Come mai nessuno si pone il problema che l’oliera va pulita altrimenti qualsiasi olio diventa rancido? Come mai nessuno indica che con una pala forata si eviterebbe di portare la farina nel forno che si carbonizza? Su qualche giornale si è parlato di dati falsati, noi abbiamo dato i risultati sia della crosta che quelli fatti sull’intera pizza “ frullata”. Siamo pronti al confronto. A Napoli si preferisce sempre gridare al complotto piuttosto che trovare soluzioni. Ho apprezzato la correttezza del presidente Pace: “ la pizza napoletana dal servizio di Report è uscita vincente, non solo ci spingono a migliorare ma dimostrano che se preparata seguendo le regole, è un piatto ideale per una corretta alimentazione”. Le sue parole però non sono state evidenziate, forse ha usato una parola strana “ le regole”. W la pizza".

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