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il mopass (movimento precari atipici e subordinati della sanità) scrive al ministro speranza

3 Proposte del MoPASS per risolvere il precariato in Sanità

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di NapoliToday

Egregio Ministro Roberto Speranza, a scrivere siamo una folta schiera di professionisti della salute (medici, infermieri, psicologi, farmacisti, biologi, etc.) riuniti sotto la sigla del MoPASS (Movimento Regionale dei Precari Atipici e Subordinati della Sanità). Siamo oltre 700 professionisti della sanità della Regione Campania che dal 2014 lotta per i diritti alla STABILIZZAZIONE del personale medico, infermieristico e sanitario precario. Siamo personale AVENTE DIRITTO per LEGGE (Comma 2, D.lgs. 75/2017). Abbiamo e continuiamo a garantire i LEA ed ora in piena emergenza Coronavirus siamo stati chiamati e riconvertiti dalle Aziende Sanitarie ad affrontare questa gravosa circostanza sanitaria. Nel corso di questi anni ci siamo interfacciati con il Presidente De Luca, i Sindacati Regionali, ed abbiamo collaborato alla stesura delle Linee Guida della Stabilizzazione in Regione Campania per il triennio 2018-2020. Nei servizi ospedalieri e territoriali lavoriamo fianco a fianco con i colleghi dipendenti condividendo responsabilità, turni e carichi di lavoro senza le doverose protezioni e tutele in materia di sicurezza sul lavoro! In quanto a doveri siamo tutti uniti e tutti uguali, ma con una differenza. Il rischio di contagio professionale per i precari non è tutelato da nessuna norma di legge. Possibile che un precario atipico (cocopro, cococo…) debba salvaguardare la salute della collettività e qualora si ammali a causa del proprio contratto non abbia il diritto di assentarsi dal lavoro per curare la propria malattia? Esatto, il precario NO. Oggi è tutto bloccato, eppure lo scorso 25 Marzo a seguito della sottoscrizione del Suo “Protocollo Sicurezza e Prevenzione” firmato con i Sindacati Confederati CGIL, CISL e UIL, si è compresa la necessità di dare un nuovo slancio alle procedure di stabilizzazione. Per rendere disponibili il maggior numero di medici è stata riconosciuta abilitante all’esercizio della professione la sola laurea senza l’espletamento dell’esame di stato, vengono reclutati specializzandi e richiamati in servizio medici in quiescenza, ma per il personale precario le procedure concorsuali interne che seguono il Comma 2 del Decreto Madia sono ferme per tanti motivi. È per questo Egregio Ministro che vorremmo condividere con lei tre nostre proposte per il prossimo Decreto Aprile: 1) Procedere alla stabilizzazione del personale precario atipico non subordinato (“Comma 2”) in maniera diretta in egual modo al personale precario subordinato “Comma 1” in tutti i casi ove le procedure fossero già avviate in quanto rientranti in quote assunzionali già previste ed economicamente autorizzate dalle Regioni. 2) Riconoscimento per i precari atipici dei c.d. scatti di anzianità. Ricordiamo che tra le innumerevoli discriminazioni del personale precario, una è il mancato riconoscimento nei loro confronti dei c.d. scatti di carriera/anzianità. Al contrario, in applicazione dei principi di diritto statuiti dalla Corte di Cassazione nella recente sentenza n. 31149/19, i tribunali del lavoro di tutta Italia stanno condannando le P.A. per l’evidente disparità di trattamento posta in essere fra i lavoratori assunti a tempo determinato (subordinati e atipici) e solo successivamente immessi in ruolo e i lavoratori assunti ab origine a tempo indeterminato senza mai essere stati precari e stanno accertando il diritto dei primi al riconoscimento dell’anzianità maturata in tutti i servizi sia ai fini giuridici sia economici. Per questi motivi la nostra richiesta è di regolarizzare tale stortura normativa regolarizzando per i precari subordinati ed atipici gli scatti di anzianità/carriera. 3) Superamento del D.lgs. 75/2017. La vigente normativa non prevede la possibilità di prorogare i precari oltre i 3 anni di attività lavorativa continuata, eppure i casi di proroghe successive sono la quasi totalità dei casi. Si chiede per sanare tale criticità che per il personale precario subordinato ed atipico assunto con procedura concorsuale come da termini di legge alla fine del terzo anno di proroga continuativa o non, sia prevista la conversione diretta del contratto rispettando l’anzianità contrattuale ove bisognasse rispettare le quote assunzionali dei piani del fabbisogno. Certi del suo impegno e della sua vicinanza le porgiamo i nostri distinti saluti.

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