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Domenica, 28 Aprile 2024
L'intervista

Dopo 'Napoli milionaria!' Vanessa Scalera è in città: "I complimenti dei napoletani, un abbraccio che toglie il fiato"

Intervista all'attrice che dopo i record di ascolti tv di Imma Tataranni e gli adattamenti tratti da Eduardo De Filippo come Filumena Marturano è al Teatro Diana con La sorella migliore

Vanessa Scalera è tra quelle attrici che con le loro interpretazioni creano personaggi lasciano il segno, mettendoci il loro per portare al successo una serie tv o un film. Che sia positivo o negativo poco importa. Dà la sua impronta mettendoci la sua mente, la sua capacità di osservazione e ogni muscolo del suo corpo. Probabilmente, anche per questo la sua Amalia Iovine in Napoli Milionaria! e, soprattutto, la sua Filumena Marturano nei recenti adattamenti televisivi tratti da Eduardo andati in onda su Rai1 sono piaciute così tanto senza nemmeno dare adito a paragoni, perché lei dà la sua visione, la sua individualità ai suoi personaggi, cambiando di volta in volta il suo approccio, per costruire una donna unica. Unica come Imma Tataranni, il personaggio che le ha dato notorietà dopo tanti anni di gavetta, perché lei alla celebrità ci è arrivata da adulta sgobbando sodo proprio come l’intransigente e burbera ‘Sceriffa di Matera’ e formandosi in quella grande palestra che è il teatro.

Imma Tataranni è tra i personaggi femminili che negli ultimi anni sono protagoniste assolute della serialità italiana. Imma Tataranni è la capostipite di moderni archetipi femminili che hanno un rimescolato le carte dei racconti pop portati in tv presentando anche differenti modelli di marcare l’emancipazione. Tra i fattori apprezzati dal pubblico.

La Scalera è un’attrice di riferimento nel mettere al centro della scena le donne che si prendono il loro spazio. Osando anche progetti rischiosi come Romulus dove recita in protolatino o personaggi scomodi come Cosima Serrano in Avetrana - Qui non è Hollywood serie che dovrebbe rientrare tra le produzioni lanciate su Disney+, basata sull'omicidio della quindicenne Sarah Scazzi, il caso di cronaca epocale che nel 2010 fu uno tsumani mediatico.

Tra serie televisive e cinema, però, il teatro c’è sempre. Appena può ritorna sempre su quelle tavole del palcoscenico dov’è diventata l’attrice che è oggi.

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Ogni anno cerca di essere in tournée e la tappa a Napoli non la salta. Infatti, in questi giorni, fino a domenica 10 marzo, è al Teatro Diana con La Sorella Migliore di Filippo Gili diretta da Francesco Frangipane, una pièce controversa ma che sta piacendo molto al pubblico per la storia originale.

Vanessa Scalera è protagonista di un appassionante dramma familiare dove l'amore si scontra e fa a botte con il senso di colpa e anche l’etica, ponendo riflessioni e domande su ciò che è giusto e ciò che è morale, ci catapulta di fronte ad un arduo quesito: come cambierebbe la vita di un uomo, anni prima colpevole di un gravissimo omicidio stradale, se venisse a sapere che la donna da lui investita e uccisa avrebbe potuto, per chissà quale male, nell'istante dell'incidente, solo tre mesi di vita? E siamo sicuri che un familiare, la strana sorella di lui, per quanto possa provare affetto nei suoi confronti, gli regalerebbe questa comoda verità?

Intervista a Vanessa Scalera

Chi è questa sorella migliore, che forse, potrebbe, rivelarsi anche peggiore per quest’uomo su cui grava questo fardello?

“È un’avvocatessa, è il suo avvocato, ma è soprattutto la sua sorella maggiore. Non è detto lei sia la peggiore, è una donna schiacciata tra sentimento e senso di giustizia”

Al pubblico sta piacendo molto, ho letto che qualcuno vorrebbe rivederlo in loop. Certo, è una storia che sollecita a porsi domande e induce a riflessioni profonde, soprattutto, sui rapporti familiari…

“So che alcuni sono già tornati a rivederlo per cogliere meglio tutte le sfaccettature sommerse che viaggiano in questa drammaturgia”.

Un po' come i rapporti familiari del teatro di Eduardo. Per quanto sia totalmente diverso il rapporto conflittuale tra i due protagonisti, però richiama alla mente quello dei fratelli di Bene mio, Core mio che lei desierebbe interpretare. Ci ha pensato?

“Eduardo ha sempre dedicato grande cura nel rappresentare i legami familiari anche nella loro complessità. Però, non credo che ci siano affinità tra La sorella migliore e Bene mio. Core mio di De Filippo. È un rapporto completamente diverso.”

Questo avvocato in bilico tra ciò che è giusto e sbagliato, è un altro bel personaggio tosto e controverso che si è regalata quest’anno. Pensando a come ha lavorato molto sulla fisicità per caratterizzare personaggi come Imma e Amalia, per La sorella migliore ha usato lo stesso modus operandi?

“Per Imma ed Amalia sono partita dallo studio di due dialetti che non mi appartengono, il materano ed il napoletano. Sono passata al corpo. Ho creato una camminata marziale e prepotente per Imma. Per Amalia ho cercato di portare in scena nella prima parte del film la fatica di una donna che corre ogni giorno per nutrire sé stessa e la famiglia, una donna mai ferma, una donna che vive in guerra. Nella seconda parte Amalia subisce un cambiamento profondo. Viene manipolata dal denaro, dai gioielli che indossa, ma la caduta finale per lei sarà rovinosa. Non utilizzo lo stesso modus operandi. I personaggi sono diversi e diverso è il mio approccio, la mia entrata nel loro animo”.

Come sta andando a Napoli? Ritornarci dopo i successi di Filumena Marturano e Napoli Milionaria! com’è?

“Sta andando molto bene. Mi riempie il cuore di gioia ricevere i complimenti dei napoletani. È un regalo enorme per me. Un abbraccio che toglie il fiato.”

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