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L'intervista all'attore

Giampaolo Morelli: “Tutto ciò che racconto sul palco è vero. Desidero che il pubblico mi senta vicino”

Intervista all’attore napoletano che da stasera è al Teatro Acacia con il comedy speech Scomode verità e 3 storie vere dove parla di sé e delle cose che gli sono accadute senza riserve. Quest’anno lo vedremo anche in numerosi film come Falla girare 2 e L’amore e altre seghe mentali, entrambi diretti da lui

Victor Hugo scriveva: ‘E’ dall’ironia che comincia la libertà’. Una citazione che si adatta bene al lavoro che Giampaolo Morelli sta facendo tra cinema, serie tv e teatro.

Ha la voglia di creare e imbarcarsi in progetti che portino avanti un’idea di commedia che abbia il coraggio di essere sferzante, che non abbia paura dell'irriverenza e dell'ironia.

“Abbiamo addolcito un po' troppo Invece è la commedia a volte più amara, che fa riflettere di più” sostiene Morelli parlando di Una Fottuta bugia di Gianluca Ansanelli che ha da poco finito di girare e che è tra i numerosi film in cui lo vedremo protagonista nei prossimi mesi.

Con Ansanelli c’è un’amicizia e un sodalizio professionale che dura da anni ed è proprio con lui che ha scritto Scomode verità e 3 storie vere, il comedy speech che da stasera fino a domenica sarà al Teatro Acacia di Napoli. Senza troppi filtri e briglie l’attore e regista napoletano racconta di sé e lo fa nel modo più sincero possibile non temendo di essere caustico e pungente quando serve. Se si fa con arguzia la commedia deve essere sfrontata per accostarsi alla verità per quanto possa piacerci poco.

Le scomode verità che affronta non sono altro che una sintesi delle nostre umane debolezze, un compendio di tutti i tic, le manie, gli slanci e le ossessioni del nostro vivere quotidiano.

A volte si tratta di fulminanti considerazioni, quasi degli aforismi in grado di fotografare la realtà sotto una luce nuova o paradossale, altre volte invece le riflessioni si fanno più discorsive e articolate e intime come le tre storie personali citate nel titolo, ovvero tre aneddoti di vita vissuta che offrono al pubblico un ritratto confidenziale di Morelli.

La rivelazione a dicembre

Affabile, sempre con la battuta pronta, Morelli non si è mai tirato indietro quando si è trattato di rendere noti alcune faccende del suo privato laddove potessero essere d’aiuto per gli altri.

Così è stato quando ha parlato della sua dislessia. Così è stato quando qualche mese fa ha spiazzato tutti quando ha rivelato in un’intervista di aver scoperto poco tempo fa che l'uomo che lo ha cresciuto (Francesco Morelli, ex magistrato napoletano oggi 90enne) non è in realtà il suo vero padre. Da una lettera che la madre gli ha dato qualche giorno prima di morire ha saputo che è figlio di un altro uomo, un avvocato del foro di Napoli morto nel 2013 senza essersi mai sposato, né aver avuto figli. Per questo il 20 dicembre scorso Morelli ha deciso di intraprendere davanti al tribunale ordinario di Napoli nord il percorso giudiziario per il riconoscimento di paternità, chiedendo che il giudice designato disponga il test del Dna sui parenti del suo presunto padre biologico. La scelta di rendere pubblica questa vicenda privata così dolorosa nasce proprio dal desiderio di sfruttare la sua notorietà per mettere in luce quanti si trovano nella medesima situazione trovandosi in processi che durano anni perché a volte ci si rifiuta di sottoporsi al Dna.

Quando noi di NapoliTODAY lo raggiungiamo al telefono per intervistarlo, di lì a qualche giorno, il giudice dovrebbe pronunciarsi per dare disposizione per il test del Dna con la speranza che la famiglia del padre biologico accetti.  Al momento, preferisce concentrarsi su altro come la prima napoletana al Teatro Acacia del suo monologo dove coinvolgerà il pubblico direttamente e l’inizio della post produzione del suo quarto film da regista L'amore e altre seghe mentali con Maria Chiara Giannetta e Ilary Blasi che con lui debutta al cinema.

Intervista a Giampaolo Morelli

Entriamo subito nel vivo del tuo speech comedy Scomode verità e 3 storie vere. Questa volta a teatro proprio non ti risparmi e non vai tanto per il sottile…

E’ proprio un monologo che, appunto, sono quelle scomode verità che noi dobbiamo affrontare tutti i giorni. Sono tutte quelle cose che ci fanno stare un po' sulle spine, che ci tormentano nella quotidianità e che sul palcoscenico, di sera in sera, possono anche cambiare. È uno spettacolo che cambia in base al pubblico e ai temi che voglio affrontare. Poi, parto da tre storie vere che appartengono alla mia vita privata che mi sono accadute: una durante la mia infanzia, la successiva durante la mia giovinezza mentre, l’ultima, è avvenuta in una fase d’età più recente. Tutto quello che racconterò in scena è vero, sono cose successe realmente.”

Queste scomode verità riguardano davvero tutti noi?

Facendolo, mi sono accorto che parlo di tutti noi. La chiave è l’ironia e autoironia, quindi, si prova a non piangerci addosso sulle nostre sventure. Il monologo nasce dall’esigenza di mettermi a nudo sul palco con molta onestà…”

In Foto Giampaolo Morelli

Bè, non è una cosa che accade con frequenza.

Di solito, noi attori abbiamo un filtro non solo dello schermo quando si fa cinema, ma siamo abituati ad avere un personaggio. Io salirò sul palco da Giampaolo Morelli. Completamente aperto al pubblico con le mie storie. Nasce proprio dalla voglia di incornarlo faccia a faccia rispetto a come avverrebbe se facessi prosa dove sarei protetto dal personaggio che interpreterei. Desidero avere un contatto umano sincero. Essenzialmente, mi auguro di trasmettere calore con questo spettacolo, oltre a tanto divertimento”.

Sei sempre stato molto riservato sulla tua vita personale, però, non è la prima volta che accade. Laddove hai ritenuto opportuno, hai reso pubbliche vicende del tuo privato ne hai parlato senza nasconderti, proprio per mandare dei messaggi. Una cosa molto apprezzabile…

Diciamo che quando lo faccio c’è sempre un buon motivo. Non vado mai lì tanto per apparire. Non sono reticente a raccontare storie personali che mi riguardano se sono fortemente convinto che parlando posso essere d’aiuto a persone che vivono le mie stesse situazioni. Purtroppo, nella sventura, ci somigliamo tutti. Tante volte, grazie alla mia popolarità, posso mettere in luce su dei problemi e su cose che non vanno come dovrebbero. Cerco, a mio modo, di dare una mano. Spero che quello che arrivi alle persone e al pubblico è di sentirmi vicino e, di conseguenza, spero di sentire loro accanto a me. Essere vicini in questo viaggio che è la vita provando a fare cose per riuscire, per quello che possiamo, a cambiare ciò che non funziona. Conta non sentirci eccessivamente sfigati e, soprattutto, non sentirsi soli. Ognuno di noi avverte la solitudine perché in cerca di qualcosa. Ecco, questo senso di comunione può riscaldare il cuore, può aprire delle finestre a delle possibilità.”

Torniamo al monologo. Si lega al tuo personalissimo modo di fare la commedia su cui, nei tuoi ultimi lavori anche cinematografici stai puntando molto, senza temere di essere troppo graffianti se serve a far riflettere.

Assolutamente sì! La nostra commedia, per nostra cultura, è sempre stata amara. È comica, ma sempre con quel gusto riflessivo, dove, tante volte, c’è un’amarezza di fondo. È inevitabile perché appartiene un po' a tutti noi. In Italia abbiamo un po' perso questa caratteristica, però, per fortuna, la stiamo ritrovando. Soprattutto in teatro, credo che ci sia tutto un nuovo filone dove ci sono tanti stand up comedian che sono più irriverenti. Ovviamente, dipende come si arriva e vengono posti i concetti, anche se scorretti. Perché, sia inteso, deve essere fatto con estrema intelligenza. Nulla deve essere pretestuoso.”

Tu descrivi Scomode verità e 3 storie vere come un compendio dei tic e manie che fanno parte della nostra quotidianità. Tipo?

“Parlo molto di quello che fa parte del nostro quotidiano. Per esempio, l’uso che noi facciamo dei social con quella mania che noi abbiamo di postare, farci i selfie in continuazione e che sono un po' lo specchio della nostra società, salta anche la nostra ossessione di voler fare tutto da soli mettendo in luce una specie di egoismo. Con questo uso spropositato che facciamo dei social viene fuori anche la nostra incapacità di saper stare da soli perché ogni cosa che facciamo dobbiamo condividerlo e mostrarlo agli altri. Oltre che dei social, trattiamo tanti temi di attualità e, in questo, sarà molto coinvolto il pubblico. Proviamo a fare un teatro dove c’è più scambio tra chi è sul palco e chi sta in platea. Ogni sera diventa un evento diverso e ciò aiuta anche me proprio perché c’è la persona e non i filtri del personaggio. Penso che, adesso, uno spettacolo dal vivo con questa formula sia anche richiesto dalle persone”.

Giampaolo Morelli in teatro con Scomode verità e tre storie vere-2

Quando la tournée teatrale di Scomode verità e 3 storie vere si concluderà, il Giampaolo Morelli che sta sul palcoscenico cosa regala al Giampaolo Morelli uomo? Come ti sta facendo sentire?

La parola fine a questo spettacolo non si può mettere, perché è in costante evoluzione. Anzi, ti confesso che, quando arriverà il momento in cui sarò pronto, aggiungerò altre cose che mi riguardano e, ti assicuro, nun so’ poche (ride ndr). Questo è solo l’inizio. Tante persone, dopo lo spettacolo, mi scrivono su Instagram, magari non ho modo di poter rispondere a tutti, però mi rendo conto di quanto io e loro siamo stati vicini durante quell’ora e mezza di spettacolo e ciò, per me, è più che appagante. Si tratta proprio di quello che dicevo poco fa: non sentirsi soli in tante cose dell’esistenza. È bello sapere che tutti noi siamo sulla stessa barca. Dà sollievo a me e a chi viene a vedere lo spettacolo”.

Quest’anno c’è anche tanto cinema per te. Sono numerosi i film in cui sei coinvolto che è difficile ricordarli tutti. Tra questi ci sono i tuoi due film da regista come Falla girare 2 visibile su Prime Video.

“Sì dovrebbe uscire in estate. Questa action comedy ha riscosso un notevole successo che mi è stata data la possibilità di poter realizzare un nuovo capitolo molto carino, sempre con lo stesso gruppo e cast come Ciro Priello e Fabio Balsamo dei The Jackal, Giovanni Esposito e, in questo film, ci sarà anche Christopher Lambert. In Falla girare, sono tante le scorrettezze che si dicono e si fanno (ride ndr). Se nel primo film eravamo in un mondo senza marijuana, in Falla girare 2 saremo in un mondo dove non c’è più internet.”

L’altro film che dirigi è L’amore e altre seghe mentali di cui pochi giorni fa hai terminato le riprese a Roma. Anche stavolta giochi con i generi e, come sempre, l’estetica e la sua messa in scena del film rispecchiano lo stato d’animo dei personaggi. Che altro ci puoi dire di più?

“Qui siamo in una commedia romantica, molto diversa da 7 ore per farti innamorare. Siamo in una Roma più ammaccata in quella di San Lorenzo. Qui i dialoghi sono molto più scorretti. Io l’affronto la scorrettezza, mi piace molto. Non è per niente una commedia patinata, ma è molto originale.  Il personaggio che interpreto, Guido, è chiuso, soffre molto. Vive in un casale che esprime il caos che lui ha dentro. Si ride della crisi del maschio. L'amore e altre seghe mentali prende in considerazione il punto di vista maschile, soffermandosi sul fatto che gli uomini, in questa fase di cambiamento, non riescono a trovare un equilibrio, si sentono disorientati. Soprattutto mettiamo in evidenza quanto l’uomo sia oggi molto più sensibile stando in contatto con la sua parte femminile. Cerco sempre di essere contemporaneo ma non per il gusto di essere tale, ma perché mi guardo intorno. In Amore e altre seghe mentali si parla anche di come si fa l’amore nel Metaverso, un mondo nel quale, secondo me, arriveremo presto. La cosa a cui tengo molto però che siano storie divertenti e belle da vedere perché il pubblico viene prima di tutto”.

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