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Domenica, 28 Aprile 2024
L'inchiesta

Affari dei Casalesi nelle ferrovie: 35 misure cautelari

Gli uomini di Francesco “Sandokan” Schiavone avevano messo le mani su una serie di appalti

Affari del clan dei Casalesi negli appalti per i servizi della rete ferroviaria e di pavimentazione stradale. Sono 35 le misure cautelari eseguite nelle province di Napoli, Caserta, Roma, Bari e Lecco da ufficiali e agenti di polizia giudiziaria della Direzione investigativa Antimafia di Napoli e dai carabinieri del comando provinciale di Caserta e del nucleo investigativo del Dap. Sono 17 le persone finite in carcere, altrettante agli arresti domiciliari, mentre un altro soggetto è destinatario dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

I provvedimenti sono stati emessi dal Gip del tribunale di Napoli su richiesta della Dda della procura di Napoli. Gli indagati sono ritenuti attigui al clan dei Casalesi, fazione capeggiata da Francesco Schiavone detto Sandokan, accusati di estorsione, intestazione fittizia di beni, turbativa d'asta, corruzione e riciclaggio, con l'aggravante della agevolazione mafiosa.

Eseguiti anche decreti di sequestro preventivo di beni mobili e immobili per un valore complessivo stimato in circa 50 milioni di euro. Contestualmente è stata eseguita dai carabinieri di Caserta un'altra misura cautelare, emessa in un separato procedimento, nei confronti di un avvocato e del responsabile di un'agenzia bancaria, accusati di aver rivelato a uno degli indagati l'esistenza delle indagini.

La nota di Rfi

In relazione all’indagine della Procura della Repubblica di Napoli sull’interesse di alcuni clan per gli appalti ferroviari, Rete Ferroviaria Italiana ha sospeso in via cautelare i dipendenti coinvolti che risultano ad oggi ancora in organico. Altri quattro ex dipendenti, raggiunti da provvedimenti restrittivi della Procura, e già in passato oggetto di indagine della stessa Procura, sono stati licenziati e non sono più in organico.

La Società, che si ritiene parte lesa, nel confermare la propria fiducia nell’operato degli inquirenti, ai quali ha offerto nel corso delle indagini la più ampia collaborazione, si è attivata al fine di acquisire le notizie necessarie per valutare le più opportune azioni da adottare a propria tutela anche nei confronti delle imprese coinvolte.

RFI ha avviato da tempo un lavoro per rafforzare le azioni contro i tentativi di infiltrazione criminale negli appalti e per individuare soluzioni a contrasto ancora più efficienti e tempestive.

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