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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Ornella Muti racconta gli aneddoti napoletani della sua carriera

L’attrice ha ripercorso la sua lunga e prestigiosa carriera che l'ha portata a essere una vera icona del mondo dello spettacolo la sua semplicità è il segreto del suo fascino

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di NapoliToday

Si è da poco conclusa la magica notte degli Oscar, il premio cinematografico più prestigioso e antico al mondo, giacché venne assegnato per la prima volta il 16 maggio 1929. L'Academy of Motion Picture Arts and Sciences che lo conferisce è un'organizzazione professionale onoraria costituita da personalità che hanno portato avanti la loro carriera nel mondo del cinema. Si tratta di un evento molto atteso proprio per la "magia" che circonda il mondo dorato del cinema. Ornella Muti è certamente fra le attrici del nostro paese più amate in Italia e all'estero, nei giorni scorsi è stata ospite di Villa Domi, una dimora settecentesca che si trova su una delle colline dominanti il Golfo di Napoli, per presentarsi con la sua semplicità - che è il segreto del suo fascino - al folto pubblico di giornalisti e napoletani per i suoi “Racconti di cinema”. La Muti ha ripercorso nel format-conversazione a Villa Domi la sua lunga e prestigiosa carriera che l'ha portata a essere una vera icona del mondo dello spettacolo; narrando episodi, segreti e aneddoti di questi anni; suggerendo preziosi consigli ai giovani che vogliono recitare ed entrare nel mondo dello spettacolo. L'evento è il primo del ciclo di incontri con i protagonisti italiani del cinema, del teatro, della Tv e della cultura: la Muti, vera e propria diva del cinema italiano e internazionale, è stata l’ospite d’eccezione del primo appuntamento. Papà giornalista napoletano e mamma estone, Ornella Muti (Francesca Romana Rivelli all’anagrafe) ha raccontato il suo esordio sul set, a soli 14 anni, e tanti episodi avvenuti negli anni lavorando in ruoli intensi e drammatici, oltre quelli più leggeri, con i più importanti registi italiani e stranieri, da Ettore Scola a Damiano Damiani, da Mario Monicelli a Dino Risi, passando per Marco Ferreri, Carlo Verdone, John Landis e Woody Allen, tanto per citarne solo alcuni. Una carriera che l’ha portata a vincere numerosissimi premi come la Targa d’oro ai David di Donatello, due Grolle d’oro come migliore attrice e alla carriera, tre Ciak d’Oro, tre Globi d’Oro, due Nastri d’Argento e tanti altri riconoscimenti al festival del Cinema di Venezia e in altre importanti manifestazioni internazionali, anche qui tanto per citarne solo alcuni. «Porto dentro di me, anche se con grande armonia, due culture molto diverse: il vivere alla giornata tipico dei napoletani come anche quella sottile malinconia tipica dei Paesi freddi in cui si vive per mesi al chiuso e si esce poco» ha raccontato Ornella Muti, ricordando anche la scelta coraggiosa di portare avanti la sua gravidanza a 18 anni continuando al tempo stesso con determinazione e impegno, premiato dal grandissimo successo internazionale, la sua carriera oggi costituita da oltre 100 interpretazioni. Ornella Muti si è anche soffermata sul grande piacere dello stare in famiglia nella sua dimensione privata, e sulle differenze del fare cinema nello spazio e nel tempo, oggi e all’inizio della sua carriera, e nei tanti vari Paesi di tutto il mondo in cui ha girato. E poi tanti aneddoti su due personaggi napoletani con cui Ornella Muti ha lavorato, Massimo Troisi (“Il Viaggio di Capitan Fracassa”) e Pino Daniele (nel video di “Che Dio ti benedica”). Fra gli ospiti presenti alla serata: Silvio Smeraglia, il chirurgo plastico autore di volumi come “Belli senza dolore”, “Il bisturi della bellezza” e “La bellezza su misura” da sempre grande amico di Ornella; la cantante M’barka Ben Taleb; la giovane attrice Federica Vecchione (“Chi ha rapito Jerry Calà”); Francesco Della Calce, critico cinematografico e direttore dell’Archivio Fotografico Enrico Appetito, che ha regalato alla Muti due rarissime foto di scena originali dell’attrice scattate nel 1978 sul set di “Ritratto di borghesia in nero”, di proprietà dell’Archivio Appetito; la pittrice Nathalie Ferrari, che ha omaggiato la Muti con un suo ritratto; i maestri Mario Apuzzo, autore della mostra “Archeologia del sogno” e Mario Ferrara, che ha regalato all’attrice un collier di sua manifattura. Tanti gli ospiti che in un parco incantevole dal suggestivo panorama hanno potuto conoscere da vicino l’attrice che è da anni apprezzata da tutti e amata per essere un modello di donna moderna. Harry di Prisco

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