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Domenica, 28 Aprile 2024
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Da Pompei all’Argentina Alessandra Sorrentino racconta la “fatica” danzando

Celebre per le sue performance art

Trascorre la sua vita danzando e lo fa unendo il talento alla sperimentazione. Tra le sue performance art ci sono referenze importanti come la “matriarca” – come ella stessa la definisce – Marina Abramovich. Si chiama Alessandra Sorrentino la ballerina nata a Pompei scelta tra numerose italiane per volare in Argentina alla Bienalsur, la Biennale del sud america di arte contemporanea curata da Benedetta Casini. Classe 1990 , non solo ha fatto della danza collegata alla ricerca della “fatica” la sua assoluta priorità, ma ha saputo trasformare in passi l'arte contemporanea. Nel 2016 una sua performance realizzata allo Scugnizzo Liberato di Napoli è stata premiata da IDACO New York Film Festival, nel 2018 ha fatto parte della compagnia di danza Momix USA. E’ però con il 2022 e la presentazione di TUFO al Teatro Aequa di Vico Equense che Alessandra raggiunge importanti traguardi che la porteranno poi l’anno successivo alla Biennale di Venezia di Architettura, la più importante al mondo, per fare conoscere al grande pubblico la sua performance art. Una performance che parte dalla “Creazione di uno spazio di indagine nel quale, partendo da un corpo femminile, si possa scoprire il  senso crudo e reale della fatica”. L’artista si confronta infatti con una tonnellata di mattoni di tufo da sollevare e da spostare, con una reference importante al vivere nei pressi e all’affrontare il proprio “cantiere psicologico”. Le sembianze che vengono difatti assunte dai mattoni una volta spostati dall’artista, sono quelle di una casa: per l’appunto il proprio rifugio emotivo, “l’intima casa straniera”.

E’ con la narrazione della fatica e con la performance TUFO che Alessandra Sorrentino è poi sbarcata recentissimamente a Cordoba in Argentina: un’ulteriore occasione per rimettere al centro il legame della sua performance con il lavoro operaio, in un clima di commistione con artisti provenienti dall’Europa e dall’America Latina. In Argentina Alessandra Sorrentino è con Antonio Della Guardia e Anna Bocchino con KNOW NOT TO BE, una nuova performance che stavolta abbraccia il tema del lavoro sì, ma all’interno delle aziende. Come la stessa artista afferma “La danza non è più danza, è arte visiva e come la performance prende le sembianze della vita stessa. I mattoni diventano opere e questa esperienza in Argentina è una conferma di quanto stia dando alla coreutica del passo di danza e al movimento una nuova definizione, non voglio essere la ballerina del corpo e dell’esecuzione, soltanto, ma voglio bensì entrare nell’ignoto dell’Arte contemporanea d’Innovazione e d’avanguardia per essere autrice di concetti forti.”

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