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Venerdì, 26 Aprile 2024
Petizioni

Stop a Filumena Marturano serie per il web, la petizione per farla proseguire

Autofinanziata dalla giovane regista napoletana Emma Campili e dalla talentuosa Donatella Furino la "social serie" si era fatta notare tra il popolo del web che ne seguiva a suon di like le puntate. Pur senza scopo di lucro, è stata bloccata per una questione di diritti d'autore

Le napoletane (di nascita) Emma Campili e (di adozione) Donatella Furino, amiche per la pelle nella vita, tra le migliori coppie artistiche del secondo Millennio, non sono nuove a performances tanto geniali quanto provocatorie: dalla partecipazione al Napoli Teatro Festival con spettacoli partoriti dal dialogo con il pubblico alla realizzazione di un Amleto interattivo, ambientato sullo sfondo di Roma contemporanea e impersonato da una irriconoscibile Furino pluripremiato ai Festival di settore.

Filumena è on line

L'ultima creatura della coppia Campili & Furino una particolarissima Filumena Marturano, girata in tempi non sospetti (non sull'onda del successo di prodotti come Il Sindaco del Rione Sanità o Natale in casa Cupiello - con un format inedito: una sequenza di stories da seguire su Fb o Instagram e con cui interagire, proprio come avviene normalmente sui social.

Integralmente in bianco e nero, l'inedita e social Filumena Marturano si stava facendo notare non solo dagli addetti ai lavori ma, cosa assai più importante, dalla gente comune che aveva iniziato ad amare racconto e personaggi. Ma il follow è stato bruscamente interrotto per una questione di diritti d'autore.

Diritti d'autore e social

"Siamo due registe, due autrici, insomma siamo due che provano, o dovrebbero provare in quanto sedicenti artiste a ribaltare continuamente la realtà, a trovare la chiave giusta per non fare imbarbarire il mondo nell’uso e consumo del quotidiano - scrivono Campili & Furino su Change.org - Abbiamo provato, con enormi sacrifici, nostri e degli attori che ci hanno dato la loro fiducia e i loro mestiere (senza ricevere nulla in cambio se non, forse, una speranza) a usare i social network e il loro linguaggio in una maniera diversa. Abbiamo provato a dimostrare che il social non è il nemico tout court della cultura".

Sulla nota piattaforma di crow-founding Emma Campili e Donatella Furino spiegano quindi: "Abbiamo preso Filumena Marturano e ne abbiamo fatto una social serie per il web, senza fini di lucro. L'abbiamo fatta parlare sui social network come esperimento crossmediale, convinte che paradossalmente i social siano più vicini al teatro di quanto si possa pensare e che questa sia una piazza libera e democratica, democratica nell’intenzione più anarchica del termine. L’entusiasmo e la reazione delle persone ci ha dato prova che avevamo ragione ma nonostante ciò abbiamo dovuto togliere le puntate di Filumena, omaggio ad Eduardo gratuito e senza alcun scopo di lucro, dalla rete, a causa della mancata concessione dei canonici diritti. Come se il nostro progetto fosse un classico spettacolo teatrale, o una serie tv Rai o un prodotto commerciale di una qualche piattaforma".

La petizione

Bloccata la prosecuzione dell'esperimento social-culturale, cancellate le stories già pubblicate e dispersi likes e followers,  le autrici chiedono: "Fare una petizione presuppone una responsabilità, si chiede qualcosa che si pensa sia giusto chiedere, eticamente e politicamente. Sebbene questa petizione che segue, parta da un’esperienza personale pensiamo che ciò che ci è capitato possa essere di spunto a molte riflessioni, che in questo momento storico si fanno più che mai necessarie. Qual è il confine del diritto d’autore, quali sono i doveri che ne derivano quando l’autore in questione è per storia, natura e tempo di appartenenza del pubblico? In un momento come questo, poi, che tanto si parla di penalizzazione della cultura perché non dare la possibilità ad un progetto giovane, divulgativo, gratuito di essere condiviso? Quello che vi chiediamo, spinte dall’amore del pubblico che ci ha seguito, è di aiutarci a far sentire la nostra voce a chi ha la possibilità di fare sì che la ‘nostra’ Flumena continui ad essere condivisa con la gente, e con essa, un nuovo modo possibile di pensare e immaginare l’arte e la cultura".

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