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La buona novella

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A cura di Nicola Clemente

Per chi è stanco delle narrazioni pessimistiche su Napoli, ecco uno spazio dedicato a tutto ciò di positivo che la città può raccontare

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Ammen, intervista a Ciro Villano: "Non mi aspettavo di essere nella top ten nazionale"

E' la prima pellicola italiana a ritornare in sala dopo la pandemia da Coronavirus

Lusinghiero debutto della pellicola diretta da Ciro Villano “Ammen”, girata tra Montecalvo Irpino e Napoli, che vede nel cast tra i protagonisti, oltre che lo stesso Villano, anche Maurizio Mattioli e Davide Marotta. Il film si è posizionato all’ottavo posto nazionale per incassi nello scorso weekend. È una storia che si dipana lungo il doppio filo della commedia e del dramma, tra l’amena bellezza di Montecalvo Irpino e la Napoli multiforme. È anche la prima pellicola italiana a ritornare in sala dopo la pandemia da Coronavirus.

NapoliToday ha intervistato il regista, attore e autore televisivo Ciro Villano sul successo della pellicola cinematografica.

- Ammen è uno dei primi film italiano ad andare nei cinema dopo il lockdown. Il botteghino nel primo weekend è stato incoraggiante...
"Il film doveva uscire nelle sale il 2 Aprile, ma la Pandemia ha bloccato la distribuzione. Alla prima notizia di riapertura, la mia Casa di produzione, Green Film, Fernicola e Montella e il direttore Scarico hanno deciso di dare un chiaro segnale forte e di non procrastinare ulteriormente. Pensare all’autunno come uscita risultava difficile, non solo perché non si conosce l’andamento dell’epidemia, ma anche per il numero elevato di film in attesa di essere proiettati. Hanno giocato d'anticipo e hanno fatto bene".

 - Ti aspettavi un tale successo?
"Non mi aspettavo di stare nella Top Ten Nazionale alla prima settimana anche perché prima di noi ci sono pellicole che già erano andate in sala e in classifica si conteggiano anche incassi pre-lockdown. Il nostro film, invece, e “Il delitto Mattarella” sono le uniche reali nuove uscite. Non me l’aspettavo anche perché la maggior parte delle sale Campane, dove ci aspettiamo un pubblico maggiore, sono rimaste chiuse e tardano ad aprire. Le pioniere delle riaperture sono state il Movieple di Avellino e il Gaveli di Benevento: la rinascita arriva sempre dalla Provincia".

-Quanto è importante il tema dell'ambiente nel film e per una città come Napoli?
"E’ importante trattare le tematiche ambientali con maggiore assiduità perché riguardano il nostro presente e l’immediato futuro. Lo scempio c’è stato non solo nella Terra dei Fuochi che balza agli onori della cronaca perché dove c’è Camorra c’è scoop, ma anche in Paradisi terrestri un po’ abbandonati a loro stessi, come la Lucania, il Cilento, l’Irpinia, l’Abruzzo… Il film vuole accendere un piccolo faro su queste terre meravigliose, ma con la chiave dell’ironia. Napoli, invece, da cui parte la vicenda, è il motore che mette in azione tutto. In ogni cosa che scrivo non riesco a immaginare una location, un’ambientazione, o dei personaggi senza Napoli. Un pezzo di Napoli ci deve sempre stare. Non per folclore, ma per diritto e dovere di nascita".

 -Ci racconti qualche aneddoto accaduto mentre giravate?
"Aneddoti ce ne sono tanti, ma quando ci siamo persi in una vallata perché l’auto di scena si era rotta e nessuno veniva a recuperarci… Beh, là, abbiamo temuto il peggio, perché il pensiero di passare la notte tra le valli dell’Irpinia non era il massimo. Per fortuna l’incubo è durato poco, ma quanto abbiamo riso, soprattutto con Davide Marotta".

-Progetti futuri?
"Ho imparato da pochissimo tempo a fare una cosa che gli artisti in generale non sono fare: godersi il momento. Ho firmato con la Green Film un contratto per altri due film e sto già scrivendo la prima sceneggiatura. Poi spero di riprendere in teatro e di riportare in scena "La Fabbrica dei sogni", scritto e diretto con Sal Da Vinci; per la prossima stagione sto lavorando ad un progetto con Marina Suma e Di Gennaro e un altro progetto con Valentina Stella. Inoltre stiamo lavorando ad una reunion coi miei compagni di sempre di Fuoricorso che quest’anno ha compiuto 18 anni di programmazione. Dite che ci riuscirò a fare tutto questo? AMMéN!!!"

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