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In giro con Antonia

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A cura di Antonia Fiorenzano

Andare in giro alla scoperta di ciò che accade incontrando personaggi e persone per raccontare storie, fatti e notizie dove non manca quel pizzico di curiosità. A cura di Antonia Fiorenzano

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David di Donatello, domina Napoli: pioggia di nomination per Sorrentino e Martone

La cerimonia che si svolgerà il 3 maggio a Cinecittà ha come protagonisti attori e registi napoletani confermando la città tra le capitali dell’audiovisivo. Candidati Servillo, Orlando, Luisa Ranieri e Scarpetta. A condurre Carlo Conti e la rivelazione Drusilla Foer

Napoli domina ai David di Donatello, nell’edizione in cui ritorna a Cinecittà. Come prevedibile i due grandi duellanti sono Paolo Sorrentino con E’ stata la mano di Dio con 16 nomination e Mario Martone con Qui Rido Io portando a casa 14 nomination. Tra loro si inserisce un outsider, Leonardo Di Costanzo Ariaferma, film rivelazione di questa stagione italiana. Comune denominatore dei tre film è Toni Servillo, che per i David di Donatello numero 67 fa la doppietta essendo candidato sia come attore non protagonista con E’ stata la mano di Dio che come protagonista in Qui Rido Io per la sua interpretazione del genio tracotante che è stato Eduardo Scarpetta.

Il nome Scarpetta rispunta ai David nella categoria dei migliori attori non protagonisti con il suo discendente, il giovane Eduardo Scarpetta alla sua prima nomination sempre per Qui Rido Io, confermando un’annata d’oro iniziata con il biopic su Renato Carosone e che prosegue con il ruolo da protagonista nella serie Le Fate Ignoranti di Ferzan Ozpetk tra qualche settimana su Disney+.

E’ stata la mano di Napoli

In questa stagione cinematografica Napoli rappresenta l'alta qualità della produzione italiana segnando il primato quest'anno al centro dei più prestigiosi riconoscimenti consolidandola tra le capitali dell'audiovisivo. Il film prodotti e realizzati a Napoli sono capofila di storie ben scritte che hanno impatto sul pubblico trovando un’armonia con film di altro genere come il fantasy e il comix facendo entrare in gioco Freaks Out di Gabriele Mainetti con 16 candidature e Diabolik dei Manetti Bros con 11 candidature.

Dopo due anni in cui la cerimonia ha mantenuto un basso profilo a causa della Pandemia si ritorna ai fasti del tappetto rosso dove sfileranno tanti attori napoletani che hanno ricevuto la nomination.
Quattro attrici su cinque sono napoletane nella categoria delle attrici non protagoniste: Cristiana Dell’Anna per Qui Rido Io e Susy Del Giudice per I fratelli De Filippo hanno ricevuto a sorpresa la candidatura interpretando lo stesso personaggio, Luisa De Filippo nei rispettivi film. Conferma per Luisa Ranieri e Teresa Saponangelo per E’ stata la mano di Dio. Loro quattro se la vedranno con Vanessa Scalera nota per Imma Tataranni che ha ricevuto la candidatura per L’Arminuta.

Silvio Orlando anche quest’anno è candidato come migliore attore, stavolta protagonista per il ruolo del detenuto freddo e spietato in Ariaferma. Nella stessa categoria c’è Filippo Scotti alterego di Sorrentino in E’ stata la mano di Dio che al suo primo film dopo l’intensa esperienza della campagna degli Oscar si porta anche a casa la sua prima nomination. Entrambi se la dovranno vedere oltre che con Servillo anche con Elio Germano per America Latina. Maria Nazionale è candidata come migliore attrice protagonista in Qui Rido Io ed è la veterana della categoria visto che Miriam Leone per Diabolik, Aurora Giovinazzo per Freaks Out sono candidate per la prima volta.

Eleganza e sinergia 

In quest’edizione in cui Sorrentino, Martone, Di Costanzo, Mainetti e Giuseppe Tornatore si contendono le statuette per la miglior regia e miglior film, i David di Donattelo puntano sullo spirito di fare sistema e valorizzare l'industria creando nuovi posti di lavoro dove le arti si veicolano e si supportano a vicenda. Cosa essenziale in questo periodo  storico. Su questa scia fare la cerimonia a Cinecittà diventa l’emblema di quest'ambizione dove le istituzioni sembrano essere partner decisivi per far funzionare all'interno del mercato globale il cinema italiano.

I david sono l'incarnazione di tutto ciò con le candidature che mettono insieme generazioni diverse di attori sceneggiatori e cineasti dove trovano spazio tutti i generi se innovativi e ben fatti dando spazio anche ai giovani talenti. Questo è il mood che da anni mantiene costante il presidente dell’Accademia dei David di Donatello, la giornalista Piera Detassis.

Parola d'ordine è l’eleganza  per una festa del cinema italiano dove ci saranno grandi ospiti e momenti dedicati alla musica, regalando leggerezza per omaggiare il cinema italiano e tutti coloro che lo tengono vivo nonostante le tempeste. Ci sarà il glamour come non si è visto da tempo ma sarà anche una serata di impegno culturale dove si ricorderanno i giornalisti e i registi che in queste settimane sono morti in Ucraina per documentare la guerra, cosa che non è stata fatta domencia scorsa agli Oscar.

La coppia Carlo Conti e Drusilla Foer

A fare gli onori di casa il 3 maggio a Cinecittà sarà una coppia inedita: Carlo Conti e la vera vincitrice di Sanremo 2022, Drusilla Foer. Entrambi  toscani, provenienti l’uno da Firenze l’altra da Siena, due città storicamente rivali. Conti e Foer garantiscono che sarà una serata all’insegna della grazia e dell’ironia, dove poco sarà preparato per rendere la serata più scorrevole e divertente. Sono alla conferenza stampa di presentazione dei David, dando loro le cinquine. Già si intuisce la sintonia che c’è tra di loro, dando un assaggio di quello che sarà la cerimonia televisiva allontanando le nubi delle ultime due edizioni.

Carlo Conti è lo storico cerimoniere dei David di Donatello presentandone 7 di edizioni, la prima queste proprio a Cinecittà che ricorda con entusiasmo per aver dato i premi alla carriera ad Alberto Sordi e a Sophia Loren: “E’ una serata all'insegna dell'eleganza in cui si festeggia il grande cinema stimolando gli spettatori a tornare a vedere i film in sala."
Per la prima volta presenta in coppia e su Drusilla Foer dichiara “rappresenta eleganza e intelligenza sarà come ha dimostrato a Sanremo. Sarà un’ottima compagna di viaggio con cui sarà facile andare a braccio”.

Drusilla Foer mostra ancora una volta il suo humour. Si sta godendo il meritato successo. In queste settimane sta facendo sold out nei teatri italiani con Eleganzissima e ora ritorna in tv con un grande evento televisivo che sembra calzarle a pennello:  " Sono onoratissima di partecipare a una serata che rappresenta la creatività e il grande ritorno a luoghi di cultura. Il cinema è un'espressione di civiltà e il suo fruire fa bene allo spirito come tutta l’arte. L’arte con la sua estetica e poesia sono le uniche garanzie che ci salverà dagli orrori”.
Con il suo garbato sarcasmo dichiara: “Dopo Sanremo ho bisogno di un guardaroba nuovo e visto che ormai data l’età sono già un piede nella fossa aspetto di fare un grande show televisivo”.

Per Carlo Conti e Drusilla Foer  l'ironia sarà essenziale. Ma guardando l’ultima edizione degli Oscar dove il pugno di Will Simth a Rock ha scatenato una bufera mediatica tanto da mettere in bilico la carriera dell’attore ci si domanda  fino a che punto anche da noi in Italia  è determinante il politicamente corretto? Fino a che punto l'arte ne deve tenere conto? Drusilla Foer non ha dubbi: "Laddove il politicamente corretto diventa un boomerang che torna indietro che impedisce a generare dibattito sugli argomenti lo trovo castrante ed esasperante a volte a limite della civiltà a volte poco costruttivo. Sono favorevole solo se lenisce le ferite altrui e si tiene conto della sensibilità e rispetto".

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