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Alimentazione

Radice di Kuzu, combatte il reflusso gastrico e il vizio del fumo

Usato da secoli nella medicina tradizionale cinese, è considerata un gastroprotettore naturale ma anche un'ottima strategia per liberarsi dalle dipendenze. Si può consumare sottoforma di integratore o di tisana

Il Kuzu (o Kudzu) è una pianta selvatica rampicante (Pueraria Lobata), originaria del Giappone, e coltivata anche in Cina ed in America, appartenente alla famiglia delle leguminose. Da oltre duemila anni le sue radici vengono utilizzate in Oriente come alimento o come rimedio naturale contro malattie infettive, infezioni delle vie respiratorie, emicrania, psoriasi, diarrea, ipertensione, allergie e dolori muscolari. Dalle radici si estrae l’amido con cui si prepara una sorta di farina, solubile e digeribile, che si presenta sotto forma di piccole zolle bianche. Proprio nella radice da cui si ricava il kuzu sono stati trovati oltre 50 composti chimici, tra cui gli isoflavoni (fitonutrienti con azione antiossidante), molto utilizzati nel trattamento delle malattie cardiovascolari e del diabete. Oggi, grazie alle sue numerose e conclamate proprietà, è diventato popolare anche nel mondo occidentale e in italia. Insieme al nutrizionista Marty Fierro scopriamo quali sono i principali benefici del Kunzu e come consumare la sua radice.

I benefici della radice di Kuzu

  • Combatte il reflusso gastroesofageo: è considerata un gastroprotettore naturale, svolge un’azione antinfiammatoria e disinfettante sulla mucosa intestinale agendo direttamente sui succhi gastrici e riducendo così dolori e bruciori allo stomaco. E’ dunque è un toccasana per chi soffre di gastrite, reflusso gastroesofageo, colon e intestino irritabile, ulcere.
  • Combatte la dipendenza dal fumo: ha un effetto disintossicante, poichè riduce drasticamente i sintomi della dipendenza da alcool e da nicotina. Contrasta i ricettori di tali sostanze e impedisce l’insorgenza di crisi di astinenza. A confermare questi effetti, due studi, delle Università del North Carolina e di Harvard, che hanno dimostrato come il Kuzu, grazie agli isoflavoni, agisce sui neurotrasmettitori come la serotonina, il glutammato ed il GABA tanto da stimolare la produzione di dopamina. In questo modo la radice si sostituisce a sostanze come tabacco, alcool e zuccheri, compensando il piacere che si prova con la loro assunzione.
  • Ha un effetto disintossicante: sempre grazie alla presenza dei isoflavoni, in particolare di genisteina e di daidzeina, disintossica l’organismo e agisce contro il cancro (in particolare del seno e della prostata), oltre a svolgere un’importante azione antimicrobica e antinfiammatoria.
  • Combatte ipertensione ed emicrania: gli isoflavoni hanno anche un’azione sulla pressione arteriosa, migliorando la circolazione del sangue e l’ossigenazione. Inoltre, questa radice vanta anche proprietà antiossidanti che ostacolano il restringimento delle arterie e quindi il rischio di infarto nei soggetti cardiopatici.
  • Combatte diarera e stitichezza: gli effetti del Kuzu si estendono anche all’intestino, dove è in grado di alleviare l’irritazione del colon e sbloccare gli stati di stitichezza cronica o al contrario di diarrea;
  • Allevia i sintomi del ciclo e della menopausa: esercita un'azione antidolorifica, miorilassante, dunque crea sollievo durante i giorni di mestruo e combatte i sintomi della menopausa, alleviando le vampate di calore, le palpitazioni e gli stati d'ansia.

Come consumarla?

La si assume sottoforma di integratore o come tisana. In tal caso, la preparazione è semplicissima. Servono 1 cucchiaino di kuzu, acqua fredda,1 tazza di acqua bollente. Sciogliete il kuzu in un pochino di acqua fredda, aggiungete l’acqua bollente e fate bollire, spegnete. Mescolate e bevete tiepido.

La radice di kuzu è anche un ottimo addensante per gli alimenti. È sufficiente sciogliere 10 gr di kuzu in 100 ml di acqua, mescolando bene per evitare che si formino grumi, e poi aggiungerlo alle preparazioni che si intende addensare. Per una consistenza solida e compatta (come nel caso di marmellate e dolci al cucchiaio) vanno bene queste quantità, ma se desiderate addensare zuppe, minestre e sughi, ne basterà la metà.

Controindicazioni

Non si conoscono particolari effetti collaterali legati al consumo del kuzu, nemmeno in dosi elevate. Tuttavia si consiglia di utilizzarlo con le dovute precauzioni nel caso di bambini, donne in gravidanza e in allattamento. Le persone cardiopatiche (che fanno uso di medicinali per il cuore) devono invece evitare di assumerlo (a meno che non sia il medico a dare il via libera), come anche i pazienti che prendono già farmaci per la pressione bassa.

Poiché questa pianta contiene estrogeni, il suo consumo è sconsigliato anche alle donne che assumono pillole anticoncezionali. Ad evitare il consumo anche i soggetti diabetici che fanno l’insulina o prendono medicinali ipoglicemizzanti, poiché la pianta ha le stesse proprietà (abbassa il livello di zuccheri nel sangue). In conclusione, prima di inserire il kuzu nella propria alimentazione, se si fa uso abituale di farmaci, è consigliabile consultare prima il proprio medico di famiglia.

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