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Martedì, 30 Aprile 2024

Antonio Folletto: 'Le persone amano 'A casa tutti bene 2' perché si identificano nei personaggi fallibili” (VIDEO)

Video intervista all’attore napoletano che è tra i protagonisti del cast corale della serie tv di Gabriele Muccino. Ci parla del lavoro fatto sul set di Muccino e anche del film che sta girando in questi giorni a Napoli SottoCoperta, opera prima della documentarista Simona Cocozza

La seconda stagione di A Casa Tutti Bene di Gabriele Muccino, in onda su Sky Serie, inizia a ferro e fuoco. Dopo il primo episodio c’è l’elaborazione di ciò che è accaduto, non senza i relativi effetti collaterali. Sopravvivenza, resilienza e come andare avanti arrivano a chi resta incollato anche quest’anno per seguire le vicende assai intricate dei Ristuccia e Mariani.

Sono personaggi in piena crisi esistenziale con continue altalene emotive. Non ci sono buoni e non ci sono cattivi, semmai, sono un mix. A incarnarle tutte, compreso i lati inaspettatamente positivi, è Diego interpretato da Antonio Folletto. Il suo essere fallibile e la sua inevitabile crescita lo rende vicino allo spettatore come tutti i componenti della famiglia Ristuccia, parenti lontani e acquisiti compresi. Per questo piace tanto questa serie.

Certo, la virata che è data quest’anno, dove suspance e colpi di scena non mancano, non rende questa famiglia proprio tipica, per fortuna non è uno specchio della realtà, però gli uomini, donne, ragazzi e ragazze si avvicinano parecchio.

Ci sono grandi tragedie in questa complessa dinamica drammaturgica dove c'è tanto caos in questa famiglia disfunzionale. 

In questa seconda stagione Diego ci è più simpatico. È più maturo, accogliente. Chissà, forse fa piacere credere che chi la fa l'aspetti.

"Le esperienze insegnano. E’ il caso di Diego. Si ritrova in tutto questo marasma perché sta, appunto cercando di recuperare agli errori fatti e quindi era ovvio e scontato che accadesse tutto questo" afferma durante la nostra nostra video intervista su ZOOM.

In lui vivono  la crisi e il subbuglio che ci sono quando la vita ti presenta il conto dandoti una smossa, perché dietro ogni crisi ci sta un’opportunità e in lui c'è quello di cambiare. Si rapporta diversamente con le donne e l'avvicinamento con Ginevra ne è un esempio: “C'è una una forte vicinanza. Sono sempre stati un po' quelli diciamo messi un po' da parte da questa famiglia, ciò già si percepiva nella prima stagione e in questa seconda ancora di più. Si supportano a vicenda. Lui vive sensazioni diverse con Ginevra, scoprendo anche un nuovo modo di relazionarsi alle donne”.

Sì, ci piace quest'anno perché è umano nel bene e nel male. Perspicace, investito da una luce saggia.

Il lavoro sul set con Muccino

Molti dicono che lavorare con Gabriele Muccino è come andare in analisi per come va a scavare intensamente per arrivare fino in fondo alle emozioni degli attori per rendere credibili i suoi personaggi, per come racconta le famiglie nelle sue zone di luce e ombra. 

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Essere Diego, per Folletto significa rischiare, in scena buttandosi senza paura. In questo, Muccino è di grande aiuto, dando urti e scossoni.

In A casa tutti bene 2, stavolta è lui quello tradito che sta per essere lasciato dalla moglie Sara (Silvia D’Amico). Ci sono lunghi piani sequenza per raccontare in modo realistico i conflitti, i litigi: "I set di Muccino sono faticosi. È meglio che andare dall'analisi perché Gabriele va nel profondo. È viscerale. Devi dare tutto te stesso." ci racconta. 

Antonio Folletto con il suo Diego fa un bel salto: da seduttore e sciupafemmine, in queste puntate lo vediamo sensibile, attento ed empatico tanto da iniettare a Ginevra dosi di coraggio e di sicurezza notevoli.

Gabriele Muccino amplia il suo arco narrativo e tira fuori le sfaccettature di Folletto come interprete. 

Diego è il corpo estraneo della famiglia, è sempre stato sottovalutato dai Ristuccia e ora è insofferente a tutto questo. Antonio Folletto lo rende in modo efficace. Diego arriva al pubblico con i suoi indugi con il suo essere irritante ma anche ammirati con le sue idee e riflessioni. Arriva anche con la sua napoletanità.

Sottocoperta una favola immersa nella Napoli dello scudetto

Le due stagioni di A Casa Tutti bene e il ruolo scanzonato dell'agente Tarragona in I bastardi di Pizzofalcone (a lui è affidata la leggerezza e la linea brillante della serie dove lo rivedremo nei prossimi mesi) gli hanno dato la notorietà. Durante quest’annata televisiva lo abbiamo apprezzato nella mini serie Il nostro Generale accanto a Sergio Castellitto.

In questi anni, però, lo abbiamo visto alle prese in ruoli sempre nuovi, opposti dai precedenti come la commedia agro dolce Un nemico che ti buone bene, La vacanza, Come Prima alternando collaborazioni con registi importanti a quelle con gli esordienti. Si cimenta in ruoli insoliti, mostrando volti diversi, che non ci si aspetta. 

Inedito è anche il personaggio di Sottocoperta primo lungometraggio di finzione di Simona Cocozza, apprezzata documentarista, che attualmente sta girando a Napoli. Così come lo vedremo in Sottocoperta non l'abbiamo mai visto assicurano Cocozza e la sceneggiatrice Samantha Cito.

SOTTOCOPERTA_Simona Cocozza regista_Maria Pia Calzone_Antonio Folletto

Verrà fuori tutta la sua vena romantica ci rivela Antonio.

Quando noi di NapoliTODAY lo abbiamo intervistato è ancora sul set. Da 20 minuti ha finito di girare le scene del giorno di SottoCoperta.

Dal set napoletano di Sottocoperta arrivano immagini gioiose, di entusiasmo per questa commedia, forse un po' contagiati dalle atmosfere di questa favola contemporanea dal romanticismo magico, che racconta due solitudini che si incontrano.

A dividere il set con Antonio Folletto c’è Maria Pia Calzone. Entrambi danno vita a dei personaggi molto diversi da quelli che siamo abituati a vederli incarnare. Sono un uomo e una donna ai margini della nostra società che vuole tutti vincenti, tutti sempre in primo piano sui social. SottoCoperta è un film che sulla speranza di risvegliarsi in un futuro migliore attraverso la voglia di reinventarsi, tipica e napoletani.

Il film affronta, in chiave ironica e con toni agrodolci, problemi caratteristici della società contemporanea, dove Napoli con le sue strade e i suoi quartieri è in prima linea.

In queste sette settimane di lavorazione, il cast e la troupe stanno attraversando le piazze e i luoghi più popolari della città, toccando il il lungomare e i luoghi panoramici della città, così come nuove icone architettoniche, cinematograficamente ancora inedite, come il Complesso ‘Scampia’, nuova sede dell'Università degli Studi di Napoli Federico II.

Strade immerse che in questo periodo sono immerse anche da un’ altra magia, quella della conquista dello scudetto.

Non c’entra con la trama del film ma è difficile non essere contagiati da quest’euforia che pervade la città per aver vinto il campionato anche perché tutti sul set sono tifosi all’ennesima potenza cominciando, infatti la sera del 4 maggio, quando è stata matematica la vittoria del Napoli, attori ed equipe di SottoCoperta hanno festeggiato tutti insieme.

“Al di là del film, al di là degli incontri bellissimi ma questo set rappresenta la magia vera: noi abbiamo visto lo scudetto. Lo ricorderò sempre” ci confida l’attore napoletano “La regista Simona Cocozza è una grandissima tifosa. Non avrei mai pensato di conoscere una persona più tifosa di me. La sera di Udinese-Napoli, la partita in cui siamo diventati campioni d’Italia, Simona aveva pianificato tutto per riuscire a finire in tempo. Infatti abbiamo terminato le riprese due ore e mezzo prima dell’inizio della partita. Top! Infatti abbiamo visto tutti insieme la partita e poi dopo festeggiare”.

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