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Assalto al bar e sequestro del personale. Il titolare: "Volevo lasciare Napoli, ma resisterò"

Il 19 settembre 2023, Gianni Forte subì una violenta rapina al Moa Cafè. A quattro mesi di distanza, istituzioni e società civile hanno marciato per solidarietà all'imprenditore

"La cosa che più mi ha colpito non è stata la rapina, ma l'indifferenza delle persone che giunte davanti al bar sono andate via senza chiamare le forze dell'ordine". Gianni Forte non ha ancora superato lo choc della rapina che subì il 19 settembre 2023, nel suo Moa Cafè, un bar di via delle Repubbliche Marinare, al confine tra Barra e San Giovanni a Teduccio. A quattro mesi di distanza ha voluto organizzare una marcia con la presenza di istituzioni e società civile.

Il ricordo è ancora vivo nella sua mente e in quella dei collaboratori. "Tre uomini armati - racconta - hanno fatto irruzione nel bar alle sei di mattina, armati. Hanno chiuso personale e clienti in una stanza e hanno preso quello che c'era in cassaforte. Io non c'ero, sono arrivato solo più tardi. Ho visto il video, otto minuti interminabili. Nessuno degli astanti ha pensato di chiamare la polizia. Mi sono sentito solo e abbandonato in questo degrado".

In questi mesi, Gianni ha pensato di lasciare la periferia orientale e anche la città di Napoli: "Sì, volevo andare via. Poi, mi sono chiesto perché avrei dovuto lasciare la mia terra. Così ho pensato che sarebbe stato meglio provare a smuovere le coscienze ed eccoci giunti alla marcia di oggi". 

Al corteo hanno partecipato il sindaco Gaetano Manfredi, l'assessore alla Sicurezza Antonio De Jesu, diversi consiglieri comunali e municipali, rappresentanti degli imprenditorie e Daniela Di Maggio, la madre di Giovanbattista Cutolo, il giovane di 24 anni ucciso a colpi di pistola il 31 agosto nel centro di napoli: "C'è un filo rosso che unisce la rapina al Moa Cafè all'omicidio di mio figlio - spiega - ed è il senso di impunità che i criminali di questa città hanno. Quando Giogiò è morto ho detto che la parte brutta della città aveva vinto. Non dobbiamo cedere". 

 Gianni Forte chiede alle istituzioni maggiore sicurezza, una vecchia questione a Napoli Est dove chiudono commissariati e caserme: "Quella rapina non è stata fatta da sprovveduti, mi hanno voluto mostrare che in questo quartiere comandano loro e fanno quello che vogliono. Gli uomini delle forze dell'ordine sono pochi, la municipale da queste parti non passa mai. In queste condizioni è impossibile rilanciare questo territorio". 

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