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10 vini vulcanici da assaggiare che arrivano dalle pendici del Vesuvio

Sempre più apprezzati dagli appassionati alla ricerca di sfumature territoriali particolari, legate a luoghi dal fascino ancestrale, i vini vulcanici sono un fiore all’occhiello della Campania

La vicinanza a Napoli e ai siti archeologici di Pompei ed Ercolano conferisce al Vesuvio una posizione unica. In queste terre, le origini della viticoltura sono antichissime e risalgono ai primi insediamenti greci dell’XVIII Secolo a.C. di Ischia e Cuma. Il clima mite e la fertilità dei suoli, si sono rivelati fin dall’antichità ideali per la vite. La tradizione è stata tramandata nei secoli e ancora oggi l’area vesuviana rappresenta una delle zone d’eccellenza della regione, tra le pochissime in Italia che può contare su un patrimonio di vigne centenarie ancora a piede franco. Questa particolarità ha favorito anche la conservazione di molti vitigni storici del territorio: caprettone, coda di volpe, falanghina, greco, catalanesca, piedirosso e aglianico, che grazie a un’interazione secolare con l’habitat vesuviano, si esprimono su alti livelli qualitativi. Abbiamo scelto 10 vini da non perdere per conoscere il volto autentico del Vesuvio.

Metodo Classico Pietrafumante Brut Nature, Casa Setaro

Casa Setaro

La tenuta si trova nei pressi di Trecase e possiede vigneti a un’altitudine compresa tra i 200 e i 350 metri sul livello del mare. Massimo Setaro ha sempre puntato molto sulla valorizzazione del vitigno caprettone, in passato spesso confuso con l’uva coda di volpe. Per esaltarne la purezza espressiva, produce un Metodo Classico millesimato con dosaggio zero di grande freschezza e piacevolezza gustativa. Fine e delicato, esprime all’olfatto aromi di fiori di campo, ginestra, note di agrumi maturi e frutta a polpa bianca. Armonioso e sapido, regala un calice di buona struttura, con un frutto maturo e un finale vivace.

Catalanesca del Monte Somma IGP Summa, Cantine Olivella

Cantine Olivella si trova nei pressi di Sant'Anastasia, nell’area nord orientale del complesso vulcanico vesuviano, in prossimità del Monte Somma. La tenuta si estende su 12 ettari e si dedica alla coltivazione delle uve catalanesca, caprettone e piedirosso. I vigneti beneficiano di un clima fresco, lontano dal mare, a un’altitudine di 350-600 metri. Fiore all’occhiello della tenuta è una versione di catalanesca proveniente da vecchie vigne, che producono uve di particolare ricchezza aromatica. Il vitigno è stato portato dalla Spagna a Napoli nel XV Secolo, durante il regno di Alfonso V d’Aragona e si è subito ambientato molto bene sui terreni sabbiosi di natura vulcanica. La vinificazione in acciaio e in una piccola percentuale in barrique, regala un bianco intenso e armonioso, connotato da aromi di prugna a polpa gialla, nespola, pesca, albicocca, sfumature di erbe officinali e di pietra focaia. Ampio e ricco al palato, chiude su note fresche e sapide.

Vesuvio Doc Contradae 61.37, Casa Setaro

È l’etichetta di punta della cantina, frutto di una parcella particolarmente vocata, che si trova in località Bosco del Monaco, all’interno del Parco Nazionale Vesuvio. Le vecchie viti di caprettone, greco e fiano sono coltivate a piede franco su terreni di matrice sabbiosa. La vendemmia avviene in due distinti momenti, con una raccolta leggermente anticipata per preservare l’acidità, a seguire una a piena maturazione per assicurare l’intensità aromatica. Dopo la vinificazione in acciaio, il vino riposa in bottiglia per un anno prima della messa in vendita. Il risultato è un bianco di grande personalità, complesso e ricco, connotato da note di erbe aromatiche della macchia mediterranea, cenni floreali e aromi ricchi di frutta a polpa gialla. Profondo e persistente, ha un sorso armonioso e appagante ben equilibrato da un finale di limpida freschezza.

Catalanesca del Monte Somma IGP Cataluna, Tenuta Augustea

Tenuta Augustea

Da oltre un secolo la famiglia Nocerino coltiva vigne a Somma Vesuviana, in una zona in cui la viticoltura dimora da millenni, come testimoniano i dolia ritrovati in una villa d’epoca romana situata nei pressi della cantina. La tenuta gestisce una decina di ettari di vigneti, quasi tutti a piede franco, coltivati su terreni sciolti, composti di pomice e sabbie. Le uve di catalanesca provengono da una parcella situata a 400 metri d’altitudine in località Madonna delle Gavete, alle pendici del Monte Somma. La vinificazione condotta con estrema cura consente di apprezzare il carattere tipico dell’uva. I profumi di scorza d’agrumi si fondono con note di ginestra e di erbe della macchia mediterranea. Il sorso è fragrante e succoso, con aromi maturi di frutta gialla, che accompagnano a un finale fresco e sapido, di grande equilibrio gustativo.

Vesuvio Lacryma Christi Bianco Doc Superiore Vigna Lapillo, Sorrentino Winery

Sorrentino Vesuvio Winery

Da tre generazioni la famiglia Sorrentino si occupa di viticoltura a Boscotrecase, ai piedi del Vesuvio. Giuseppe, Benny e Maria Paola portano avanti le antiche tradizioni gestendo la tenuta in modo sostenibile, secondo i principi dell’agricoltura biologica. Il Lacryma Christi è il vino simbolo del territorio, una cuvée di uve a bacca bianca che prende il nome da un’antica leggenda. Si narra che quando Lucifero fu cacciato dal Paradiso, riuscì a rubarne un frammento con cui venne creato il Golfo di Napoli. Gesù Cristo, addolorato dall’accaduto, pianse lacrime sul Vesuvio favorendo la nascita delle vigne. Il vino è realizzato con uve di caprettone, greco e falanghina, coltivate a 500 metri d’altitudine, in una zona caratterizzata da suoli composti da lapilli e sabbie. Dopo una sosta sui lieviti per 8 mesi, il vino completa l’affinamento in bottiglia. Il risultato è un bianco intenso e complesso, con ricchi aromi fruttati, delicate sfumature floreali, di erbe officinali e cenni minerali di grafite e pietra focaia. Fresco e armonioso, chiude su sensazioni piacevolmente sapide.

Vesuvio Lacryma Christi Bianco Doc Vigna del Vulcano, Villa Dora

Cantine Villa Dora

La tenuta Villa Dora è una realtà di carattere familiare che si trova sul versante sud orientale del Vesuvio. I dodici ettari di vigneti sono coltivati nel rispetto delle antiche tradizioni del territorio, privilegiando le uve autoctone locali. Le uve di caprettone e falanghina provengono da vecchie vigne particolarmente vocate, che da sempre donano uve da qualità superiore. La scelta di una vinificazione e di un affinamento esclusivamente in acciaio, consente di preservare la tipicità varietale, regalando un bianco di grande purezza gustativa. Fragrante e fruttato, è un vino armonioso e intenso, che si distingue per un profilo raffinato ed elegante.

Vesuvio Lacryma Christi Bianco Doc Janestra, Tenuta Le Lune del Vesuvio

Lune del Vesuvio

Le Lune del Vesuvio è una piccola tenuta che gestisce quattro ettari di vigneti all’interno del Parco Nazionale del Vesuvio, a un’altitudine di circa 300 metri sul livello del mare. Le viti di coda di volpe e falanghina sono coltivate a piede franco su suoli sabbiosi, leggeri e ben drenanti. Alla vendemmia manuale segue un processo di vinificazione condotto con cura artigianale, in modo da portare in primo piano le caratteristiche varietali delle uve. Il vino conquista con profumi di fiori di campo, aromi intensi di mela matura, pesca tabacchiera e sfumature minerali. Fragrante e piacevolmente sapido, mette in luce una buona struttura e un frutto generoso.

Vesuvio Lacryma Christi Rosso Doc Lavarubra, Bosco de’ Medici

Bosco de Medici

La tenuta Bosco de’ Medici è stata creata nel 1996 in un luogo incantevole, a pochi passi dalle rovine del Parco Archeologico di Pompei. Il progetto è ispirato alle antiche Villae Rusticae, che in epoca romana punteggiavano tutta l’area vesuviana. Oltre a essere lussuose residenze di campagna, possedevano anche terreni agricoli e vigneti per la produzione di vini, già allora famosi per la loro qualità. La proprietà è composta da otto ettari suddivisi in numerose parcelle, spesso caratterizzate dalla presenza di viti centenarie allevate a piede franco. Il vino nasce da un assemblaggio a base di piedirosso integrato da una piccola percentuale di aglianico, che contribuisce a donare corpo e densità tannica. L’affinamento solo in acciaio preserva i caratteri varietali delle uve, che esprimono in modo diretto la loro esuberante fragranza fruttata.

Vesuvio Rosso Doc, Cantine Olivella

Cantine Olivella

Cantine Olivella, oltre ad aver puntato sulla catalanesca, dedica molta attenzione anche alla valorizzazione del piedirosso, il vitigno a bacca rossa più tipico dell’area vesuviana. I vigneti sono situati nella zona di Sant’Anastasia e Somma Vesuviana, a circa 400-650 metri d’altitudine. Per preservare i fragranti aromi dell’uva, la vinificazione avviene ad acino intero in contenitori di terracotta, che ospitano il vino anche durante gli 8-10 mesi di affinamento. Grazie alla micro-ossigenazione, il vino evolve lentamente, senza tuttavia modificare il suo profilo aromatico. Il risultato è un rosso connotato da aromi di piccoli frutti a bacca rosso, di marasca, ribes, sfumature floreali di iris ed erbe aromatiche. Al palato presenta una tessitura tannica fine e un frutto ricco, fresco e succoso.

Vesuvio Lacryma Christi Rosso Doc Superiore Vigna Lapillo, Sorrentino

Il Lacryma Christi è il vino che meglio rappresenta l’antica tradizione del Vesuvio, di realizzare cuvée con i vitigni storici del territorio. Si tratta di un assemblaggio delle migliori uve di una parcella particolarmente pregiata, situata a 500 metri d’altitudine. Le note fruttate e floreali del piedirosso si sposano con l’importante struttura e la fitta trama tannica dell’aglianico. L’affinamento in tonneau di rovere francese regala un vino complesso e persistente, che esprime aromi di piccoli frutti a bacca scura, more, ribes, ciliegia, cenni floreali e balsamici. Ampio e ricco al palato, si distende armonioso verso un finale lungo e appagante.

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