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La pizza fritta napoletana è un’arte femminile. Il video che racconta le protagoniste

Nata tra i vicoli del capoluogo partenopeo nel secondo dopoguerra, la sua tradizione è ancora portata avanti principalmente da donne. Il punto di vista delle migliori pizzaiole

Nel film L’Oro di Napoli di Vittorio De Sica seguiamo una meravigliosa Sofia Loren mentre impasta, frigge e distribuisce pizze da pagare “oggi a otto” davanti al suo “basso” nei vicoli di Napoli. Siamo nel 1954, e la pellicola non immortala una finzione cinematografica, ma ciò che succede ogni giorno nel centro della città: quella della pizza fritta è un’arte custodita dalle donne. In un video della piattaforma Cookist, Leonardo Ciccarelli incontra alcune delle sue protagoniste, che portano avanti orgogliosamente una tradizione partita nel secondo dopoguerra.

Sophia Loren ne L'Oro di Napoli

Le protagoniste della pizza fritta napoletana

Come mai le cose stiano così lo spiegano una dopo l’altra, aggiungendo ciascuna un pezzo al racconto collettivo. Nelle ristrettezze degli anni ’40 quasi nessuno aveva a disposizione un forno domestico, ragione per cui la pizza “classica” era diventata praticamente un lusso. Un pentolone, un bruciatore e una buona dose di strutto, quelli sì, erano più facilmente reperibili.

Giuseppina Appetino prepara la pizza fritta

Dunque nacque l’usanza, da parte di tante madri di famiglia volenterose di guadagnare qualche soldo, di organizzare per strada dei banchetti dove cuocere e consegnare semplici paste cresciute, allargate e fritte, da consumare caldissime. Lo confermano Maria Cacialli de La Figlia del Presidente, che ricorda con nostalgia le versioni precedenti il passaggio all’olio di girasole, e Giuseppina Apetino dell’Antica Pizzeria De’ Figliole, che prende il nome dalla mamma e le sue tante sorelle.

La pizza fritta di Isabella De Cham

La Masardona era invece il soprannome di Anna Pintauro, nonna dell’attuale proprietario Enzo Piccirillo, che insieme al figlio Cristiano ha portato la pizza fritta napoletana anche a Roma. Infine Isabella De Cham, classe ’93 e più giovane interprete della tradizione, che parla della sua squadra tutta al femminile e mostra come è farcita oggi la versione più amata. Ricotta, cicoli, provola e pepe, tutto richiuso bene, tuffato nell’olio e maneggiato coi gesti rapidi e precisi di chi tramanda una lunga eredità.

Pizza fritta ripiena

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