Il Gruppo Pizzium colpisce ancora e lo fa puntando sull’auto-approvvigionamento, attraverso un’attività agricola nei pressi di Acerra in provincia di Napoli. Con 49 locali in tutta Italia targati Pizzium e Crocca, il gruppo di pizzerie ha appena annunciato la creazione di una propria farm. A che scopo? “Elevare ulteriormente la qualità degli ingredienti serviti in tutti i ristoranti presenti in Italia”. Nato nel 2017 a Milano da un’idea di Stefano Saturnino e Giovanni Arbellini, Pizzium ora pensa a un futuro sostenibile tramite filiera corta e si pone i primi obiettivi al 2024. Dalla terra alla tavola, ecco la scommessa agricola del brand.
Pizzium e Crocca: lo sviluppo aziendale e la nuova farm di Acerra
Tra i gruppi con lo sviluppo aziendale più rapido in assoluto nel settore ristorazione, Pizzium è una catena a gestione diretta ambiziosa. Oltre a prevedere nuove aperture entro fine anno, il gruppo ha iniziato a coltivare direttamente gli ortaggi necessari all’attività, continuando a proporre pizze stagionali che seguono il ciclo della natura. Uno dei tratti peculiari di Pizzium fin dal momento della nascita, ponendosi sul mercato come una pizzeria di tipo napoletano con ingredienti stagionali e territoriali, materie prime di qualità IGP e DOC a condire le ormai note pizze regionali del brand.
La nuova Farm si va così a inserire in un contesto di pieno sviluppo aziendale: “Questa non è solo una mossa strategica, ma un impegno profondo verso la qualità, la stagionalità e la sostenibilità. Ci stiamo impegnando a coltivare direttamente le verdure. E tutto ciò, a brevissima distanza da Casa Pizzium, dove queste verdure saranno trasformate pronte per raggiungere ogni tavola Pizzium e Crocca in Italia”. La Farm si trova ad Acerra, nel cuore della Campania, dove il brand è infatti già titolare di Casa Pizzium, un laboratorio di trasformazione delle materie prime, centro focale dell’attività di tutto il brand.
La Farm del Gruppo Pizzium: cosa si coltiva
Pizzium si è avvalso della figura di Carmine D’Amico, un mastro contadino di Acerra con il quale ha avviato la fattoria campana. Un professionista agricolo da tre generazioni, legato da sempre a questo territorio dove lavora con i propri figli. Cosa si produce? Friarielli, scarole, carciofi, pomodori, e tutti gli ortaggi che si possono coltivare rispettando stagionalità e cicli produttivi della terra. La prima raccolta avverrà a fine settembre e confluirà nei nuovi menu di tutta Italia. Una mossa che racchiude tutto il sapere aziendale del gruppo Pizzium, che in questa maniera lavora sul food cost limando ogni intermediazione tra produttori e riducendo così il prezzo anche al consumatore finale. Senza contare l’impegno per dare nuova vitalità a un territorio agricolo molto importante ma spesso vittima di mala gestione.
Non è il primo esempio di azienda agricola gestita da un gruppo attivo nella ristorazione. Infatti già nel 2019, la start up della pasta fresca Miscusi ha inaugurato una farm vicino Milano per coltivare le materie prime necessarie per i suoi negozi. Un progetto nato dal recupero di una cascina a 18 km dal capoluogo lombardo (a Giussago, provincia di Pavia) diventato centro di produzione, ricerca e formazione per servire tutti i locali.