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Noemi Gherrero: "il Cammino per Santiago è come la vita, un'avventura meravigliosa"

2a settimana di peregrinaggio, macinando chilometri non senza ostacoli e qualche intoppo, su cui però la bella Noemi scherza

Per la bella Noemi Gherrero, presentatrice e attrice, si è conclusa la seconda settimana di cammino verso Santiago. E' questo il momento più duro, quando si avvicina il punto di non ritorno e inizia a farsi sentire la stanchezza fisica. E' ora che si decide se fermarsi o continuare, e si capisce qual è il proprio ritmo ma anche quanto si è determinati a proseguire. Ecco cosa scrive Noemi

"La fatica muscolare non la accuso perché sono abituata a lunghi kilometraggi. Parliamo invece delle vesciche ai piedi e di quelle destinazioni che vedi all’orizzonte ma non arrivano mai. E di quel giallo accecante del grano, dei campi sterminati di girasole, che restano i miei fiori preferiti sebbene non riesca più guardare con quanta grazia si voltano a quel sole che non dà un attimo di tregua. Parliamo degli odori, di quegli odori che non so riconoscere ma mi riportano indietro nel tempo, a quando passeggiavo nei campi, a Sorrento e in Sardegna, nei campeggi fatti con mio padre. Luoghi così distanti eppure della stessa identità.

E' una cosa da fare da soli

Parliamo della solitudine, di quella che ho scelto, perché sapevo che questa è una roba da fare da soli. I compagni di cammino, poi, spesso restano indietro. Mi fermo a fumare e loro incalzano, li raggiungo, li supero e quando loro si lasciano spaventare dal caldo e si fermano dieci km indietro, proseguo fino al pomeriggio. Gira e rigira, mi ritrovo sempre avanti e incontro sempre persone nuove.

Parliamo della sera. Dei lunghi apertivi, poco importa se da sola o in compagnia: è il momento più bello, quello che aspetti per tutto il giorno. Parliamo di quello che si perde, di quello che si lascia, degli ingressi nelle cittadine che suonano come proprie e vere conquiste.

Ormai somiglio a un panda

Parliamo del fatto che sto con gli occhiali da sole dalla mattina quando mi sveglio quasi fino alla sera che vado a dormire e c’è ancora troppa luce. Somiglio a un panda, lo so anche se ho smesso di guardarmi allo specchio se non attraverso i selfie che mi faccio.

Emozioni, solitudine e determinazione

Parliamo del gotico spagnolo, che è meraviglioso e dei saluti che ogni persona che incontro usa fare, lasciandomi intuire che quello che sto facendo potrei averlo scelto con troppa leggerezza. Ci sono decine e decine di km da affrontare in totale solitudine lungo i quali, se si sta male nessuno ci sta e nessuno può aiutarti. E parliamo ancora di quell’ Italia che è presente in tutto il mondo. Delle notizie che arrivano, delle lune che ho imparato a riconoscere. Parliamo di quel caldo che sale soprattutto al tardo pomeriggio, quando stai per arrivare a meta. Parliamo di chi offre da bere, e di ciò che posso e do io lungo il cammino.

Cammino di Santiago - 2a settimana (Foto Noemi Gherrero)

Parliamo delle emozioni, parliamo del fatto che a volte la motivazione arriva quando si è già partiti. Parliamo della fiducia che impari a riporre in te stesso e del bene che ti vuoi. Parliamo delle età che non hanno tempo, perché senza tempo sono le anime. Parliamo di chi sceglie di restare, di chi abbandona, di chi insiste e torna, di chi si libera e scrive. Parliamo di come la montagna possa ricordare il mare e di come gli uomini dai capelli bianchi abbiano più fascino. Parliamo degli incontri, parliamo degli incastri, parliamo delle possibilità. Parliamo della forza che sta nel corpo, sì, ma non fa capo solo alla muscolatura. Parliamo di quei piedi scalzi che incontrano la terra. Parliamo dell’essenziale.

Tutto questo è il viaggio verso Santiago, tutto questo è il viaggio verso la vita".

(Montaggio video A. De Cristofaro)

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