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Covid, il Ceinge di Napoli studia la "variante mista"

E' molto rara, solo 20 casi in tutto il mondo. Presenta elementi delle varianti inglese e africana. Gli scienziati partenopei ne stanno valutando capacità di diffusione e virulenza

E' rara, quasi unica se si considera che nel Mondo sono una ventina le persone che se ne sono state contagiate. Si tratta della "variante mista" del Covid-19, una nuova mutazione del virus che presenta elementi delle varianti inglese e africana. La stanno studiando gli scienziati della task force Covid del Ceinge, centro di biotecnologie avanzate di Napoli.

A scoprirlo in una donna di Novara è stato il team l'Università Bicocca di Milano guidato dal docente Francesco Broccolo, con cui il Ceinge collabora. I ricercatori partenopei dovranno valutare capacità di diffusione e virulenza della variante mista. "Questa fusione di informazioni - spiega Massimo Zollo, Principal investigator del Ceinge e docente della Federico II - è concentrata in una regione specifica della proteina di interazione Spike con il recettore angiotensina2. I nostri sforzi sono concentrati su questa regione per comprendere l'efficacia dei vaccini. Ma sarà importante studiare il virus nella sua complessità". 

La strumentazione all'avanguardia del Ceinge permette questo tipo di ricerca: "La nostra tecnologia ci permette un sequenziamento completo del virus - afferma Ettore Capoluongo, anch'egli Principal investigator del centro, oltre che docente dell'Unina - Ciò permetterà di capire come cambiano i ceppi nella popolazione e da quale popolazione possano derivare. Dall'altro lato, potremo anche individuare nuove varianti, di maggiore virulenza". 

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