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Start-up napoletana entra nel mondo degli e-sports

La 2Watch è la prima azienda di esportainment d'Italia

Anche l’Italia si apre al mondo dell’intrattenimento legato ai videogiochi e lo fa attraverso “2WATCH”, una start-up innovativa nata a Napoli a novembre e che in pochi mesi ha già riscosso un notevole interesse da parte dei big del settore. Il gaming, ed in particolare gli esports – sport elettronici basati su competizioni all’interno di videogame - da molti anni attirano un gran numero di appassionati ma negli ultimi tempi, grazie all’innovazione dei computer, alla maggiore efficienza delle reti Internet ed alla diffusione delle piattaforme di streaming, il fenomeno è cresciuto vertiginosamente arrivando a coinvolgere milioni di utenti. 

Quella dell’esportainment – ovvero intrattenersi guardando un giocatore durante partite ai videogiochi – è una pratica ampiamente diffusa in altri Paesi come la Sud Corea, la Cina, il Giappone ma anche gli Stati Uniti e l’Europa, in particolare in Germania, Spagna e Francia. Complice la pandemia, il nostro Paese ha subito una forte accelerazione che ha cambiato i tradizionali paradigmi della comunicazione spingendo all’utilizzo sempre più diffuso di piattaforme di streaming – basti pensare a Netflix o Amazon Prime Video – per godere di un intrattenimento mirato e spesso pre-selezionato sulle nostre preferenze. Questo ha condotto migliaia di giovani a preferire lo streaming alle trasmissioni tradizionali e il pc/tablet/smartphone alla TV; in particolare nel settore del gaming, la piattaforma più utilizzata è Twitch, comprata da Amazon per 970 milioni di dollari.

Ed è proprio su Twitch che la media e tech company 2WATCH ha avviato parte del suo progetto con l’obiettivo di raggiungere il grande pubblico. Per farlo,la start-up partenopea ha allestito degli studi televisivi per realizzare format dedicati al mondo del gaming: talk show, rubriche, telegiornali, podcast, videocorner ed anche un reality show, il tutto scandito da un palinsesto come una vera e propria tv. Per raggiungere il pubblico dei più giovani, la start-up ha realizzato anche un’applicazione che permette agli utenti di organizzare tornei per sfidarsi sui videogiochi più famosi ed è in grado, grazie ad un algoritmo proprietario, di riconoscere gli utenti con maggiore talento e selezionarli per un eventuale percorso di formazione per diventare uno streamer o un player di successo.  La start-up, grazie all’acquisizione di Gamerwall - azienda specializzata nell’organizzazione di eventi universitari legati ai videogames – lancerà nel 2021 un torneo che vedrà la partecipazione di oltre diecimila studenti provenienti da diverse università italiane.. L’”University League” – questo il nome della competizione – darà la possibilità di sfidarsi su due videogames e, a seconda della media universitaria, accumulare un punteggio; i vincitori si aggiudicheranno due borse di studio dal valore di 3.500,00 mila euro (l’una) e la possibilità di entrare nel bacino di giocatori e streamer di 2WATCH.

Tutta la competizione sarà trasmessa in live sui canali dell’azienda. Il progetto nasce dalla visione e dall’esperienza dei soci fondatori tra cui Fabrizio Perrone, imprenditore seriale e già fondatore di Buzzoole – azienda italiana che ha contribuito a creare il mercato dell’influencer marketing in Italia ed all’estero. “Le nuove generazioni non cercano più contenuti sulla TV e sui canali tradizionali ma preferiscono le webTV, i podcast ed altri trasmissioni digitali - afferma Fabrizio Perrone, CEO di 2Watch - gli esports e il gaming rappresentano il futuro dell’intrattenimento perchè creano un filo diretto con lo spettatore il quale ha la possibilità di interagire con i suoi beniamini e sentirsi al centro dell’azione. Il nostro progetto intende creare un collegamento bilaterale tra gli spettatori e gli streamer e dare la possibilità ai brand di raggiungere una nuova audience. Le sfide del settore mi ricordano quelle dell’influencer marketing di 7 anni fa - conclude Perrone - ovvero sdoganare la nascita di nuove figure professionali che saranno al centro della scena nei prossimi anni”.

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