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Domenica, 28 Aprile 2024

Al Napoli Queer Festival l'arte è un atto politico che riguarda tutti senza differenze di genere | VIDEO

Dal 19 al 24 marzo nel cuore dei Quartieri Spagnoli la prima rassegna napoletana dedicata all’esplorazione della cultura e delle arti sceniche del mondo queer. Tra performance e proiezioni alla Sala Assoli e dj set al Quartiere Intelligente, sei giorni nel nome dell'inclusione. Ad aprire la manifestazione il monologo di Priscilla, la famosa drag queen presentatrice del format Drag Race Italia

“Io ho abbracciato fin da subito il Napoli Queer Festival perché credo fortemente nel potere politico dell’arte. Per me, un vero artista deve prendere posizione. Deve esporsi, se così non è, dunque, non si è artisti ma intrattenitori. È necessario farlo, soprattutto, in questo moneto storico e sono molto deluso da tanti artisti che non si espongono per paura di perdere alcune opportunità di lavoro” entra subito nel vivo Mariano Gallo in arte Priscilla, artista e Drag Queen nota ormai per la conduzione di Drag Race Italia attualmente su Paramount+, versione nostrana del format statunitense inventato da Ru Paul stra premiato agli Emmy.

Mariano Gallo è stato via da 10 anni dalla sua città, Napoli, proprio perché era difficile imporre l’arte che c’è dietro agli show Drag Queen senza che ci fossero etichette di stereotipi tramutati insulti. Non ha mollato e ha fatto bene ritornando nella sua città che dal 19 marzo dà anche vita alla prima edizione del Napoli Queer Festival che proprio lui aprirà alla sala Assoli con Overture un monologo dove porta in scena il suo alterego, Priscilla.

Nei Quartieri Spagnoli nasce una rassegna che per la prima volta chiama i napoletani in massa per esplorare la cultura e le arti performative del mondo queer, nell’accezione più ampia e inclusiva possibile. La manifestazione, realizzata da Compagnia Teatrale Enzo Moscato e da Casa del Contemporaneo, con la cura artistica di Giuseppe Affinito, fino al 24 marzo, trasformerà Sala Assoli, i Quartieri Spagnoli e altri spazi nel cuore di Napoli, in luoghi aperti, colorati, accoglienti e inclusivi, che, sganciandosi da qualsiasi legame identitario riusciranno a parlare davvero a tutti. Una molteplicità di punti di vista delinea una visione dinamica e originale delle diverse identità e degli infiniti orientamenti sessuali, favorendo l’incontro di numerosi linguaggi espressivi, che spaziano dal teatro alla danza, passando per la fotografia, la musica, il cinema, il design, gli approfondimenti in cui cronaca e storia dominano, le mostre e i dj set. L’arte nella sua totalità è forse uno dei veicoli che di impatto possono iniziare a svelare per far conoscere ciò che si ignora, perché in fondo l’odio, il pregiudizio, il bullismo nascono dalla paura verso ciò che non si sa. Non a caso, l'omofobia o transfobia e tutto ciò che sono legate che deriva spesso dalla paura.

L’arte come atto di resistenza, veicolo per ribaltare il pensiero, per dare informazioni corrette per dare ordine alla confusione che dilaga anche nei significati delle parole come QUEER o modificare alcuni aspetti del quotidiano con piccoli atti che sarebbero grandi passi verso l’inclusione soprattutto per sperare dia sostegno ai resilienti e a chi è sottomesso a oppressioni come quella dei popoli che mai come oggi con le guerre in Ucraina e Medio Oriente  che fanno da capolino, perché attraverso l’arte si esprimono azioni per sperare e gettare le basi in nuovo e qui non ci sono differenze di genere di culture ed etnie che tengano come sottolinea Giuseppe Affinito direttore artistico del Napoli Queer Festival: “La speranza della liberazione dall’oppressione del popolo palestinese è in sintonia con quello che faremo qui per immaginare un nuovo mondo. Noi vogliamo liberarci dalla Cis normatività e dal patriarcato. Soprattutto vogliamo far capire che il mondo Queer esiste ed è una realtà comune anche se vogliono far credere che non sia così”.

 In questo festival della durata di sei giorni, un’idea ambiziosa per una prima edizione, attraverso l’arte e tutte le forme dell’arte scenica si analizza sul passato, su chi ha lottato prima di questa generazione spianando la strada e migliorando le cose, raccontando anche la nascita dei primi movimenti omosessuali che in Italia esplodono tra la fine degli anni 70 e gli anni ’80. Ragionare sul passato e sui passi fatti per guardare al futuro e quali sono invece i passi da gigante che si devono ancora fare in una strada in salita.

“Non c’è futuro senza passato” sostiene Affinito “E’ importante ricordare chi ci ha preceduti. E’ uno spazio che deve tollerare l’errore perché nessuno di noi ha le soluzioni, abbiamo delle idee sperando che siano buone. Per sensibilizzare e per far sapere cosa sia il mondo Queer nella sua totalità senza ridurlo all’erronea attribuzione che tutto si riduca alla sfera omosessuale e trans, abbiamo fatto il Queer Festival. Perché da qualche parte si deve pur partire ed è meglio fare che non fare. La strada da fare è ancora tanta se si pensa che l’Italia è l’ultimo Paese dei Paesi Europei a non avere legislazioni in merito al matrimonio egualitario insieme a tutta una serie di cose che sono incredibili. Come si può parlare di una lotta comune se non abbiamo gli stessi diritti di base? Fino a quando non avremo gli stessi diritti non si potrà parlare di un’unica comunità per questo le performance, gli spettacoli e l’arte in tutte le sue forme lo esprimono al Queer Festival. Ma c’è anche spazio alla memoria ripercorrendo le tappe importanti che hanno iniziato a smuovere le cose. Per questo anche tanti incontri a tema per ricordare come sono nati i movimenti di liberazione sessuale. Il boom negli anni ’80 per vedere da dove è partito un cambiamento”, conclude Giuseppe Affinito anticipando su come sarà strutturato il format della rassegna.

Un festival per un’inclusione senza differenze di genere

Sei giorni di eventi con il coinvolgimento di circa 40 artisti chiamati a dare il proprio contributo. Uniti per l’Inclusione, in ogni sua forma anche nei dettagli, senza distinzione di genere per parlare a tutt3 capace di accogliere tutt3. Perché i ghetti si distruggono così e le barriere si abbattono conoscendo non sommariamente il significato di parole come Queer, usare correttamente non alla rinfusa i pronomi e un utilizzo appropriato delle parole senza urtare la sensibilità di nessuno o apportare anche piccole modifiche degli spazi e dei luoghi pubblici comuni possono essere condivi senza divisioni che anche involontariamente rischiano di mancare di rispetto.

Un festival trasversale che si lega all'arte e nelle sue varie forme in cui spicca la battaglia queer che è politica e a suo modo riguarda e coinvolge tutt3.

Per questo il Napoli Queer Festival anche con le feste e i dj set organizzati al Quartiere Intelligente dopo gli spettacoli, le proiezioni dei film e gli incontri in sala Assoli vanno vissuti come un momento di scambio anche di aggregazione sociale.

Per questo per Affinito e tutto il gruppo di lavoro del Napoli Queer Festival anche la convivialità delle feste non diventa solo svago ma qualcosa di più: la musica e ballare unisce gli altri, dove essere un momento ricreativo e allegro ma deve essere safe. Ecco che alle feste al Quartiere Intelligenti organizzati dal Queer Festival è stato messo su un gruppo di accoglienza dedito non solo a dare ospitalità basato su una dinamica di cura reciproca dove il gruppo, la comunità si apre alla collettività, la mission è prevenire anche eventuali casi di molesti e disagi a coloro che parteciperanno alle serate, alimentando, la cultura del rispetto, un concetto che ritorna e che non fa mai male ripetere.

Il Programma del Napoli Queer festival

Il festival si compone di 25 momenti di condivisione culturale con biglietti che saranno venduti a prezzi popolari.

A far parte dell’articolata programmazione c’è il laboratorio di drammaturgia curato da Domenico Ingenito, dal titolo Playlist – Musica da camera.

Saranno previste due mostre: una fotografica di Fabio Schiattarella, intitolata Out of The CageBeyond the Queerness e un’installazione artistica del costumista e scenografo Dario Biancullo, Agrifuturismo Trans Vesuvian Counseling.

 Spazio di libertà e liberazione è la stand up comedy di Simonetta Musitano, la cui missione è distruggere coi suoi monologhi il sistema binario eterocispatriarcale.

Ci saranno le proiezioni di film con al centro della narrazione del tema dell’inclusione: Patagonia di Simone Bozzelli, storia di formazione, educazione al desiderio e libertà che paventa una nuova forma di possesso e sottomissione; Mater Natura di Massimo Andrei, che racconta di un giovane transessuale e del suo desiderio di cambiare vita; Le favolose di Roberta Torre, documentario che vede sette amiche trans riunirsi per commemorare la loro amica Antonia, sepolta dalla  famiglia in abiti maschili.

I film Patagonia e Mater Natura saranno preceduti dall’incontro con i registi; mentre il documentario Le Favolose, sarà introdotto dal focus I favolosi anni ’80 - tracce e storie del movimento di liberazione omosessuale, a cura della giornalista Francesca Saturnino con Antonia Iaia, Nicole De Leo (attrici del film Le Favolose) e Irene Serini.

Inoltre, cinque eventi performativi, che porteranno a Napoli artisti del panorama nazionale e internazionale, che presentano alcune delle più ardite sperimentazioni: Nina’s Radio Night delle Nina’s Drag Queen, gruppo nato all’interno del Teatro Ringhiera di Milano, formata da attori e danzatori che hanno scelto di coniugare teatro e arti performative intorno alla figura irriverente della Drag; l’attivista, performer e ricercatrice, Ilenia Caleo, che nel suo Lesbos restituisce al microfono una cartografia di manifesti trans/femministi del passato; mentre con CONCERTO, la compagnia di danza internazionale Igor x Moreno muove i primi passi nel genere della danza-canzone. E ancora Irene Serini porta a Napoli Abracadabra - Incantesimi di Mario Mieli [#studio4], un percorso teatrale diviso in tappe, che indaga il pensiero e la vita di Mario Mieli, intellettuale italiano conosciuto principalmente all’estero. A chiudere il programma del festival, sarà il concerto di NZIRIA, artista e dj queer di origini napoletane, nat3 a Ravenna, con il suo nuovo sound chiamato 'Hard Neomelodic', spazio di ibridazione fra Nord e Sud, musica tradizionale e contemporanea, Hardcore Gabber e Neomelodico.

L’idea del festival di Affinito si riconnette all’idea di festa insita nella radice della parola e che vedrà culminare le ricche giornate di eventi con serate danzanti e dj-set. 3 le proposte in Sala Assoli: Serata Spaccatacchi delle Nina’s dj-set; COCOMERO, dj-set di Silvia Calderoni; e il dj-set Zum-Zum Queer. Mentre nella serata di sabato si festeggerà al Quartiere Intelligente con È queer la festa?, che ospiterà i dj-set di Nziria e Benedetto Sicca.

Con il contributo di numeros3 artist3, il Napoli Queer Festival, si propone di esplorare pratiche e sfumature artistiche che raccontino del queer come di uno spazio anche intergenerazionale. Un luogo neutro di consapevolezza inclusiva, in cui le relazioni sono sempre più fluide e cercano di sfuggire ad ogni forma di categorizzazione

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