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Il premio Oscar Giuseppe Tornatore a Napoli per omaggiare il genio di Francesco Rosi | Video

Tornatore ha partecipato alla tavola rotonda alla Federico II che fa parte delle celebrazioni organizzate per i 100 anni della nascita del regista napoletano. Insieme a lui sono intervenuti in collegamento Mario Martone e Roberto Andò

“Il mio primo impatto con Francesco Rosi è stato quando da ragazzino ho visto in tv Salvatore Giuliano. Anni dopo mentre io lavoravo alla sede Rai della Sicilia ebbi la fortuna di conoscerlo quando gli chiesi una lunga intervista lui accettò e fu molto disponibile. Era così, sempre ben disposto verso i giovani anche nel tagliar loro le gambe per non far loro perdere del tempo prezioso quando si rendeva conto che il cinema non fosse la strada giusta” è il ricordo affettuoso del regista premio Oscar Giuseppe Tornatore, che è stato grande amico di Rosi e che ha voluto partecipare al convegno organizzato alla sede centrale dell’Università Federico II per celebrare i 100 anni della nascita del regista napoletano.

Tornatore è attualmente impegnato nella preparazione della serie tv tratta dal suo primo film Il Camorrista, ma ha voluto rendere omaggio alla memoria del suo maestro e amico che ha frequentato fin da quando il giovane Tornatore si è trasferito a Roma. Lui ha scritto anche la prefazione del volume curato da Maria Procino, Francesco Rosi Diari. Da Salvatore Giuliano a Carmen: il cinema della ragione, edito da La Nave di Teseo.

Insieme a lui, oltre alla figlia di Rosi, l’attrice Carolina Rosi, hanno partecipato alla Tavola Rotonda moderata da Titta Fiore, Presidente della Film Commission Regione Campania che è in prima linea nell’organizzazione delle celebrazioni a lui dedicate, hanno partecipato in collegamento i registi Roberto Andò e Mario Martone, attualmente impegnato nella campagna Oscar del film Nostalgia.

Non tutti sanno che il regista napoletano Mario Martone ha avuto un’unica esperienza come attore e a dargli questa possibilità è stato proprio Rosi in Diario napoletano

Martone ricorda anche le regie teatrali di Francesco Rosi, alla quale si è dedicato l’ultima parte della sua vita allestendo le opere di Eduardo De Filippo.

Secondo Mario Martone i diari pubblicati di Francesco Rosi sono testimonianza del genio cinematografico del regista napoletano. “Siamo tutti figli di Rosi. Noi registi abbiamo assorbito la sua vitalità, imbevuti dalla sua lezione di cinema” dichiara Mario Martone “Ha influenzato una generazione di registi dal registro diverso. Da me a tornatore passando per Sorrentino e giordana ci sono tracce di lui. Pochi registi sono stati maestri della messa in scena cinematografica. Vedere i suoi film è ancora un'esperienza pazzesca”.

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