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Tagli a Cinema e Teatro. Gli attori protestano coi lavoratori: "Diecimila posti a rischio"

La diatriba tra Regione Campania e Governo sui Fondi di Coesione potrebbe privare la Campania di oltre 40 milioni di euro destinati alla Cultura

Attori e lavoratori dello spettacolo uniti per protestare contro i tagli alla Cultura in Campania. Volti noti del cinema e della televisione, come Nunzia Schiano, Maria Bolignano, Stefano Sarcinelli e Rosaria De Cicco hanno preso parte al sit in indetto dalla Cgil davanti alla sede della Regione, a Santa Lucia. "Diecimila posti di lavoro a rischio" è l'allarme lanciato dal sindacato.

Il motivo sarebbe da ricercare nella lite continua tra Governo e Regione Campania per l'erogazione di finanziamenti. Il teatrino tra Vincenzo De Luca e il ministro Raffaele Fitto va avanti da mesi. Il primo accusa il secondo di ritardare l'erogazione dei Fondi di coesione e sviluppo che spetterebbero alla regione; Fitto, dal canto suo, accusa il governatore di aver mal speso i soldi negli anni scorsi. Una diatriba giunta fino in tribunale: De Luca che ha denunciato il ministro al Tar, con il giudice che ha dato ragione al governatore e il ministro che ha annunciato il ricorso.

Al centro della querelle, i lavoratori di settore. "I fondi di coesione ammontano a circa 40 milioni - spiega Gianluca Daniele, segretario di Slc Cgil - Ma se uniti alle altre voci di finanziamento parliamo di cifre ancora più importanti. Calcoliamo che si potrebbero perdere almeno 10mila posti di lavoro. La lite tra la Regione Campania e il Governo non deve ricadere sulla pelle di queste persone". 

Non ci sono solo i volti noti. Qualsiasi produzione, per funzionare, ha bisogno di tecnici, attrezzisti, macchinisti, autori. Lavoratori spesso nel buio ma che garantiscono il funzionamento dell'industria culturale. "Napoli è diventata un brand negli ultimi anni - afferma l'attrice Maria Bolignano - Spero non sia solo una cosa di facciata in cui solo alcuni possono lavorare, mentre altri devono restare a casa". 

La protesta (Foto di De Cristofaro)

La risposta del ministro Fitto

Per Raffaele Fitto quella andata in scena davanti a Palazzo Santa Lucia è una "manifestazione strumentalizzata". “Questa mattina - ha dichiarato il ministro in una nota - ho inviato a tutti i sindaci campani una lettera che ha ad oggetto la programmazione dei fondi nazionali della politica di coesione della Regione Campania. Come noto, il 14 febbraio scorso ho incontrato, su richiesta dall’ANCI Regionale Campania, una delegazione di sindaci che ha espresso preoccupazione circa una presunta inadempienza del Governo in merito alla definizione dell’Accordo per la Coesione tra la Presidenza del Consiglio dei ministri e la Regione Campania, con particolare riferimento all’urgenza di individuare i finanziamenti per portare a termine i progetti dei Comuni non completati entro il termine del 31 dicembre 2023. Il successivo 16 febbraio, gli stessi sindaci hanno manifestato a Roma contro il Governo affinché sbloccasse le risorse richieste. Tuttavia, l’erogazione delle risorse non poteva avvenire senza la previa acquisizione della lista completa degli interventi da finanziare. Lo stesso 16 febbraio, ho inviato una nota alla Regione per sollecitare la trasmissione di tale documentazione. La Regione era chiaramente inadempiente, e non il Governo".

Per Fitto non è in discussione “...l’impegno del Governo a fare tutto il necessario per venire incontro alle esigenze dei territori, ed a procedere, anche in Campania come sta avvenendo con tutte le altre Regioni, alla definizione degli Accordi per la Coesione".

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