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Vaccini, tanti rifiuti per AstraZeneca: code di 3 ore alla Mostra d'Oltremare

Lunghe file per accedere al Centro vaccinale. Tra il 20 e il 30 per cento dei convocati rifiuta la somministrazione. Gli utenti: "Assurdo far attendere così a lungo persone anziane". L'Asl: "Nessun problema organizzativo, i cittadini vogliono il Pfizer e rallentano le operazioni"

Caos Astrazeneca a Napoli. Dopo la notizia di ulteriori valutazioni in corso sul discusso vaccino anglo-svedese, sono centinaia i cittadini che rifiutano la somministrazione e, giunti al centro vaccinale, chiedono il Pfizer. Il risultato è il rallentamento delle operazioni e l'allungamento delle code che, alla Mostra d'Oltremare, hanno raggiunto anche le tre ore. Alla fine della giornata, il dato ufficioso è che un numero di persone, tra il 20 e il 30 per cento, ha rifiutato la vaccinazione. Significa che tra i 600 e i 900 utenti sono tornati a casa senza la somministrazione. 

"Io ho patologie gravi e Astrazeneca non lo voglio" urla una signora in coda. "E' una grossa incognita, sono molto preoccupato" gli fa eco un uomo a pochi metri di distanza. Ma oltre alla paura per gli effetti collaterali, sono molte le lamentele per i tempi lunghi. Soprattutto perché in attesa ci sono persone vicine agli 80 anni, con difficoltà di deambulazione e con handicap gravi. "Assurdo far attendere 2-3 ore a una donna di 78 anni" afferma un cittadino che ha accompagnato la madre. 

L'Asl Napoli 1 Centro di difende: "Le code non si sono determinate a causa di problemi organizzativi - spiega Marco Papa, Supervisore attività vaccinali dell'Azienda - Oggi sono attivi ben 27 box per i 3mila convocati. I problemi sono nati perchè dopo le ultime notizie di stampa su Astrazeneca molte persone hanno portato i certificati di patologie chiedendo un altro vaccino. I nostri medici hanno dovuto valutare i documenti e se mediamente un utente resta nel box per 3 minuti, oggi ci sono stati casi in cui sono stati necessari oltre 15 minuti". 

A dire il vero, le notizie poco confortanti su Astrazeneca non arrivano dai giornali. Diversi Paesi europei, come la Germania, lo hanno sospeso; l'Ema ha annunciato ulteriori valutazioni; lo stesso vice-ministro Sileri ha anticipato che nei prossimi giorni potrebbero essere escluse altre fasce di popolazione. Di fronte a questo quadro, la preoccupazione delle persone se non legittima è, quantomeno, comprensibile. Allora perché non sospendere per qualche giorno? Marco Papa risponde secco: "Noi seguiamo le direttive del Governo e di Aifa". 

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