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Commercianti napoletani esasperati: "Abbiamo bisogno di riaprire. Sostegni insufficienti"

Scatta la protesta pacifica con serrande aperte e luci accese

Da questa mattina molti negozi di Napoli sono tornati ad illuminarsi. I commercianti dicono “basta” alle chiusure prolungate con una protesta simbolica che li vedrà all'interno dei loro locali per l'intera giornata, con le saracinesche aperte e le luci accese. L’iniziativa siglata da Confcommercio, Federmoda, Fipe e “Chiaia District”, si è diffusa a macchia d’olio non solo nei quartieri di Napoli, ma anche in altre città.

La manifestazione è condotta singolarmente, senza assembramenti. Il simbolo della protesta è una saracinesca aperta a metà con la scritta "Il futuro non si chiude", accompagnato da un manifesto con lo slogan "È passato un anno. Non possiamo più aspettare. Anche le imprese muoiono".

Sostegni insufficienti, abbiamo bisogno di riaprire”

Abbiamo bisogno di riaprire le nostre attività, è impensabile pensare di tenerle chiuse fino a maggio. I sostegni sono insufficienti”, ha detto Carla della Corte, presidente ConfCommercio Napoli.

Tra le problematiche maggiori ci sono i costi fissi: “Non c’è stato dato nulla, neanche il credito d’imposta che abbiamo avuto fino a dicembre. Noi dovremmo avere una sospensione delle tasse, un prolungamento delle esposizioni bancarie e, sicuramente, dei ristori adeguati”.

I danni sono pazzeschi, con cifre da capogiro – ha continuato della Corte – Anche perché per il settore del commercio sono circa sei mesi di chiusura, in tutto questo periodo. Questa protesta è una possibilità, per le nostre attività, di poter vendere nel rispetto delle regole. Abbiamo bisogno di vendere per sostenere le nostre attività”.

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