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Venerdì, 26 Aprile 2024

Fiori, lettere e lacrime per Mario: "L'angelo della stazione"

A piazza Garibaldi commemorazione per il cittadino di origini ganesi scomparso il 15 novembri. Era un senza fissa dimora: "Ci ha regalato migliaia di sorrisi".

Le corone di fiori, le lettere, qualche lacrima per ricordare Mario. Era il nome con cui era conosciuto nella stazione di piazza Garibaldi il cittadino di origini ganesi scomparso il 15 novembre scorso. Mario, per tutti, era il gigante del sorriso e alcune persone, tra coloro che lo hanno conosciuto, hanno voluto commemorarlo. 

"Ma chi è morto? - chiedono i passanti - quel signore di colore che sorrideva sempre? Che enorme dispiacere". Un signore, un gentleman, è così che Mario è ricordato. "Io l'ho conosciuto sette anni fa - racconta Nicola Arpaia, colui che ha promosso la commemorazione - ci prendevamo il caffè e lui mi raccontava tanti aneddoti sofferenti della sua vita. Eppure, ti accoglieva sempre con il sorriso. Spero che dopo la sua morte, questa città possa diventare un simbolo di accoglienza". 

Mario era diventato una presenza fissa nelle giornate dei pendolari. Di giorno, sostava in stazione, mentre di notte dormiva nel Centro La Tenda del Rione Sanità. Quando si è sentito male, quando ha avvertito che il suo cuore stava per cedere ha camminato da piazza Garibaldi fino al centro. Appena il tempo di dire che non si sentiva bene prima di andarsene. L'idea, adesso, è quella di sistemare una targa sul binario frequentato da Mario. 

"Mario ci spingeva a fermarci - ricorda Samuele Ciambriello, garante dei detenuti della Campania - ci ricordava il valore del tempo nelle nostre giornate sempre di corsa. Che il suo sorriso diventi medicina contro l'indifferenza e che le istituzioni siano spinte a prendersi cura di chi soffre".  

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