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Venerdì, 26 Aprile 2024

Mattarella ad Acerra per la Festa della Liberazione: applausi dalla folla - VIDEO

Il Presidente della Repubblica ha deposto una corona d'alloro al cippo commemorativo di piazza Soriano

Grande festa ad Acerra per l'arrivo del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione della Festa della Liberazione. Mattarella è stato accolto da una folla entusiasta che gli ha rivolto diversi applausi. Il primo momento toccante, che visto appunto il Capo dello Stato, protagonista, è stato quello della deposizione di una corona d'alloro al cippo commemorativo di piazza Soriano Acerra.

La visita di Mattarella ad Acerra, proprio oggi, è significativa. Il presidente, infatti, arriva nella cittadina del napoletano per ricordare - in particolar modo - i massacri del 1943. I soldati tedeschi, in quell'occasione, attaccarono i civili dopo il ferimento di un loro soldato. Vennero esplosi colpi contro tutti coloro che cercarono di uscire dalle case. Lunghe notti di violenze alle quali gli acerrani si opposero con tutte le forze, dagli uomini alle donne. Una grande mobilitazione che coinvolse anche la Chiesa che, nella persone dell'allora Vescovo Nicola Capasso che poi venne fatto prigioniero.

Le parole di Mattarella con un pensiero all'Ucraina

Il presidente, nel corso del suo intervento al Castello Baronale, ha spiegato che è stato delineato "con precisione il quadro storico in cui avvenne la criminale rappresaglia che colpì, a pochi giorni dalle Quattro Giornate di Napoli, questa città del Mezzogiorno. Non fu l'unica, purtroppo, ma la più grave, in termini di vittime, della Campania. Quasi novanta morti, tra cui donne, anziani, bambini. Una strage che seguì a un tentativo di ribellione e che ci aiuta a comprendere maggiormente il ruolo che ebbero anche le popolazioni meridionali nella lotta di Liberazione. In Campania, soprattutto nel territorio a sud del Volturno, nelle grandi conurbazioni, da Napoli a Castellammare ad Acerra a Caserta a Capua, si verificò un alto numero di conflitti armati tra popolazione e soldati tedeschi".

"Oggi, in questa imprevedibile e drammatica stagione che stiamo attraversando in Europa, il valore della Resistenza all’aggressione, all’odio, alle stragi, alla barbarie contro i civili supera i suoi stessi limiti temporali e geografici. Nelle prime ore del mattino dello scorso 24 febbraio siamo stati tutti raggiunti dalla notizia che le Forze armate della Federazione Russa avevano invaso l’Ucraina, entrando nel suo territorio da molti punti diversi, in direzione di Kiev, di Karkiv, di Donetsk, di Mariupol, di Odessa. Come tutti, quel giorno, ho avvertito un pesante senso di allarme, di tristezza, di indignazione. A questi sentimenti si è subito affiancato il pensiero agli ucraini svegliati dalle bombe e dal rumore dei carri armati. E, pensando a loro, mi sono venute in mente – come alla senatrice Liliana Segre - le parole: “Questa mattina mi sono svegliato e ho trovato l’invasor”. Sappiamo tutti da dove sono tratte queste parole. Sono le prime di “Bella ciao”. Questo tornare indietro della storia rappresenta un pericolo non soltanto per l’Ucraina ma per tutti gli europei, per l’intera comunità internazionale", ha detto ancora Mattarella.

Le parole di De Luca

"Grazie Presidente - ha esordito De Luca, prendendo la parola -.È l'ennesimo gesto di affetto per la nostra comunità. Siamo qui in quella che per tanti anni è stata la Terra dei Fuochi ma che oggi possiamo definire come il territorio piu' monitorato d' italia. A volte nel dibattito pubblico - la sottolineatura di De Luca - si va avanti più per inerzia che per conoscenza". Poi De Luca ha ricordato l'eccidio di Acerra.

"Anche nel Sud - ha sottolineato il Governatore - abbiamo avuto episodi di resistenza al Nazifascismo: qui ad Acerra, e poi Caserta, le 4 giornate di Napoli, Scafati ed Eboli. La Repubblica dell'Antifascismo è stata una sola e dovremmo recuperare questi valori di fondo della Resistenza. Per troppi anni le celebrazioni del 25 aprile sono state una liturgia stanca. Comprendiamo oggi che quei valori, oggi che c'è la guerra in Ucraina, vanno recuperati. Siamo richiamati da questi martiri - l'esortazione di De Luca - a rivitalizzare quei valori per evitare che rinsecchiscano". Da De Luca anche l' augurio che le ragioni della pace e del dialogo "possano prendere respiro in Ucraina"

Le parole del sindaco Manfredi

“Desidero ringraziare il Presidente Mattarella per aver deciso di onorare con la sua presenza la Città di Acerra e tutta la Città Metropolitana di Napoli in una giornata così importante per la nostra Repubblica. Così come voglio porgere il mio grazie a questa comunità, fiera testimone della Resistenza, che ebbe il coraggio e la forza di ribellarsi all’invasione, subendo un brutale eccidio, uno dei più terribili perpetrati nel nostro Mezzogiorno dalle forze naziste”.

Così il Sindaco della Città Metropolitana di Napoli, Gaetano Manfredi, nell’intervento tenuto questa mattina nel corso della cerimonia di celebrazione del 77° anniversario della Liberazione svoltasi al Castello dei Conti di Acerra, officiata dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il Capo dello Stato ha scelto il comune a nord di Napoli in ricordo del tristemente famoso ‘Eccidio di Acerra’, che vide le truppe naziste della divisione Hermann Göring distruggere e incendiare case e palazzi, uccidendo tutti coloro che si frapposero sulla loro strada: uomini, donne, bambini. La sera del 2 ottobre del 1943 si contarono 88 morti.

"Il nostro pensiero - ha continuato il primo cittadino metropolitano - va all'orrore che si sta perpetrando in Ucraina, a causa dell'invasione russa. Ma, volgendo lo sguardo verso l'interno, questa festa ci ricorda, oggi, quanto sia importante costruire le condizioni per un nuovo protagonismo dei cittadini, basato sulla difesa dei valori costituzionali e sull’impegno per i diritti al lavoro, all’istruzione, alla salute e all’ambiente, temi questi ultimi particolarmente cari alle nostre comunità e sicuramente a quella di Acerra, che ha sofferto danni ambientali significativi ed oggi chiede sicurezza e salubrità. Un nuovo protagonismo dei cittadini e delle comunità - ha concluso Manfredi - volto anche a costruire, in particolare nel Mezzogiorno, le condizioni per la riduzione dei divari e per un rinnovato e autentico diritto alla cittadinanza. L’occasione degli investimenti del PNRR ci dà speranza, ma senza una continua azione politica a livello europeo e nazionale che coniughi sviluppo e inclusione non riusciremo a dare risposte concrete ai giovani, alle donne, agli anziani che vivono un difficile presente e sperano in rinnovato futuro. La difesa della coesione sociale è la nuova frontiera della nostra Resistenza che richiede un impegno straordinario oggi come ieri".

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