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Il grido dei b&b: "Per noi nessuna fase 3. Ci vogliono trasformare in strutture di ricovero"

Abbac, l'associazione regionale di categoria protesta: "Campania in ritardo su programmazione turistica. Per noi, nessun bonus. Questa stagione è saltata"

Come accaduto per la fase 2, anche la fase 3 lascia per strada qualche pezzo. Al netto delle ordinanza, il settore delle strutture recettive extra-alberghiere resta al palo. "Non solo le attuali prescrizioni ci caricano di enormi costi per la riapertura - attacca Agostino Ingenito, presidente dell'Associazione dei b&b e affittacamere della Campania - ma il rischio è che le nostre attività diventino strutture di ricovero. Con l'apertura dei confini regionali, il decreto del Consiglio dei ministri impone a un cittadino che scopre di essere positivo di essere messo in quarantena nel domicilio più vicino. In caso di turisti e viaggiatori, potrebbe essere la propria stanza in un b&b. Un'ambiguità che non è stata chiarita dalla Regione Campania. Se così fosse, cadrebbe sul capo dei gestori la responsabilità di ricovero sanitario degli ospiti: un'assurdità". 

Ma non è questa l'unica criticità del settore: "La Regione Campania è forse la regione più in ritardo nella programmazione turistica. La Giunta non ha comunicato qual è la sua idea del turismo per questa stagione. La legge di settore non è stata approvata, gli enti provinciali e le aziende del turismo sono inesistenti. Per tutti questi motivi, possiamo dire tranquillamente che l'estate 2020 per noi è saltata". 

Il presidente dell'Abbac, però, punta il dito contro la Regione anche per quanto riguarda i bonus agli imprenditori: "Mentre in Basilicata i gestori stanno ricevendo 1500 euro, mentre in Campania non hanno avuto nulla".

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