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Venerdì, 26 Aprile 2024

Vomero

A cura di Gennaro Capodanno

San Martino: “Corallari” sul piede di guerra

Colpo di grazia alle attività con un'antistetica rotatoria realizzata con blocchi di plastica colorati.

 

 

di Gennaro Capodanno

 

         Come “regalo” natalizio, poco gradito dalle botteghe dei “corallari”, quelle poche sopravvissute alla desolazione e all’abbandono, nei quali versa da tempo l’area di San Martino, che potrebbe invece costituire un volano fondamentale per il rilancio delle attività turistiche a Napoli, è stata creata in questi giorni, con antiestetici blocchi di plastica rossi e bianchi, una rotatoria in quel che resta del piazzale. Tale decisione è stata motivata dall’inciviltà di alcuni automobilisti che, sostando, impedirebbero ai bus di poter effettuare l’inversione a 360 gradi. Al riguardo è arrivata, dura quanto sacrosanta, la protesta dei corallari che hanno messo in atto un vero e proprio sit-in per protestare contro un provvedimento che rischia di dare il colpo di grazia alla lenta agonia che oramai affligge una dei posti più belli di Napoli. Ci si domanda se questa era l’unica soluzione possibile e se non si poteva pensare a valide alternative per eliminare gli inconvenienti lamentati. Va anche ricordato che l’attuale stato di cose trae origine dalla scelta di pedonalizzare gran parte del piazzale, sottraendo spazi che, una volta disciplinati, potevano essere invece destinati a parcheggio, eliminando così il caos che, in passato, avevano causato addirittura il sequestro dell’area da parte della Magistratura. Resta il dato che uno dei posti più belli del mondo, che andrebbe tutelato dall’Unesco, con beni ambientali e culturali di primaria importanza, che ha avuto in passato ospiti come la Regina d’Inghilterra, Hillary Clinton, Beatrice d’Olanda e diversi presidenti della Repubblica, come Ciampi, oltre a nomi noti del mondo dello spettacolo, e che in qualsivoglia parte del mondo sarebbe valorizzato, vivificandolo con una serie di attività connesse al settore turistico, rischia invece di perdere l’ultimo dei simboli della sua secolare storia, le botteghe dei corallari, che, vedono ogni giorno di più ridotta la possibilità di poter continuare ad operare.

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