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Lunedì, 29 Aprile 2024

Turismo, Napoli città più vista del Sud Italia: "Ma i trasporti sono ancora carenti"

Presentato il rapporto Svimez: la Campania è la prima regione del Mezzogiorno. A Napoli, i turisti stranieri superano quelli italiani. Ma Confcommercio avverte: "Meno 20 per cento rispetto al pre-Covid e in città mancano servizi"

Turismo a gonfie vele. Lo Svimez ha presentato, oggi 7 novembre, un report di settore. E non è un caso che lo abbia fatto a Napoli perché il capoluogo partenopeo è l'attrazione trainante dei flussi turistici verso il meridione d'Italia. Secondo i dati, infatti, su una base composta, per il 2022, da 5 milioni di arrivi e 17,7 milioni di presenza, la Campania è la regione del Sud che ha raccolto di più (il 22 per cento) e, in ambito regionale, la sola Napoli ha attirato il 65 per cento di questa folla. Tra gli altri dati interessanti per la città di Partenope, quello secondo il quale i visitatori stranieri hanno superato quelli italiani.

Il report (clicca qui per i dati) è stato presentato alla Stazione Marittima dal direttore Svimez Luca Bianchi, accolto da Carlo Sangalli e Pasquale Russo, rispettivamente presidente nazionale e regionale di Confcommercio. I numeri presentati raccontano di un settore, quello turistico, che nel 2022 non ha raggiunto ancora i livelli pre-Covid. In termini di presenze, infatti, si registra un -20 per cento rispetto all'anno d'oro 2019. Le proiezioni dell'anno in corso, basate sul primo semestre 2023, inducono a pensare che questo gap sia ormai colmato. 

Da Confcommercio arrivano alcune avvertenze. La prima è storia antica, quella della carenza dei servizi in città. Napoli paga un gap infrastrutturale che, per ora, il Pnrr ha colmato solo a parole. Tallone d'Achille, al netto degli sforzi dell'Amministrazione, è quello dei trasporti, con una mobilità ancora difficile per cittadini e turisti, senza considerare la totale assenza di mobilità dolce. 

Il secondo campanello d'allarme è quello legato al rischio di perdita di autenticità. L'aumento smisurato degli affitti brevi e la crescita esponenziale dei fast food a discapito delle antiche botteghe potrebbe spersonalizzare il centro storico. "Per questo motivo - spiega Pasquale Russo - siamo stati d'accordo con la linea del Comune di Napoli di limitare l'apertura di nuovi locali per la vendita di cibo e sosteniamo la discussione in atto sugli affitti brevi, anche perché questa escalation sta portando allo spopolamento di interi quartieri e questa è una deriva che non va bene". 

Al netto di ciò è opinione diffusa che il turismo resti la prima risorsa del Mezzogiorno, con terreni ancora inesplorati e che potrebbero portare nuova ricchezza al Sud. A patto che il Pnrr porti le infrastrutture a livello di quelle europee.  

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