San Francesco Caracciolo a Napoli, inedito tour dedicato al “principe mendicante”
Dalla guglia di San Gennaro alla basilica di Santa Maria Maggiore, è possibile conoscere la vita di un personaggio importante, ma ancora troppo poco noto, della storia partenopea. Nell’ambito del progetto nazionale di turismo lento “Cammino di San Francesco Caracciolo - Patrono dei cuochi”, sabato 19 marzo si inaugura un inedito itinerario “caracciolino” che percorre i vicoli meno battuti del centro antico di Napoli: una passeggiata (incontro ore 10 a Piazza Sisto Riario Sforza, durata circa 2 ore) per incontrare proprio il “principe mendicante”, compatrono della città e poi patrono dei cuochi. Va da sé che la degna conclusione della visita sarà gastronomica, secondo la tradizione dei Monsù napoletani.
Con il Seicento a fare da sfondo, si potranno incontrare grandi figure finite nell’ombra della storia, che ora tornano alla luce in un suggestivo intreccio di vicende forgiate di potenza e umiltà. Oltre al percorso turistico, esaltando sempre la bellezza spirituale, storica e culturale del capoluogo campano, un omaggio alla tradizione gastronomica napoletana conclude questa tappa del “Cammino” caracciolino.
Per accedere ad alcuni luoghi del tour, è necessario il green pass rinforzato. La quota di partecipazione è € 12,50 a persona e per partecipare è obbligatoria la prenotazione al numero +39 3278559833 o via messenger sulla pagina Facebook @camminodisanfrancescocaracciolo
Curiosità
Nella primavera del 1608, sulla via del ritorno dopo essere stato in pellegrinaggio al Santuario di Loreto (Marche) e dopo essere passato per Villa Santa Maria in Abruzzo (la patria dei cuochi) a salutare i suoi familiari, Padre Francesco Caracciolo giunse ad Agnone (Molise): qui, nel convento dei padri dell’Oratorio di San Filippo Neri dove era stato accolto, fu preso da febbri violente e dopo pochi giorni, il 4 giugno, morì già in odore di santità. Il suo corpo venne portato a Napoli (Campania), culla dell’Ordine dei Chierici Regolari Minori, ma gli agnonesi trattennero il suo cuore, che venne nascosto nella chiesa del convento, dove si dice si trovi ancora oggi.