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Domenica, 28 Aprile 2024
Napoli, quando eri la padrona del mondo...

Napoli, quando eri la padrona del mondo...

A cura di Januaria Piromallo

Anteprima “Memory”, un Piccolo Grande film di struggente dolcezza sul valore della memoria. Aspettando gli Oscar

Ho una mia unità di misura per giudicare un film. Torno a casa e ci penso ancora, vado a cena e sbocconcello  tartine e frammenti di  “Memory” con i commensali. Prima di addormentarmi ci va l’ultimo pensiero. Vuol dire che il film oltre ad aver bucato lo schermo, mi ha bucato l’anima.   

Memory racconta la storia di Sylvia (interpretata da una strepitosa Jessica Chastain già premio Oscar come migliore attrice nel 2022),  madre single, assistente sociale ed ex alcolista che vive una rigida routine scandita dalla cura della figlia, lavoro e  riunioni con gli Alcolisti Anonimi.  Un evento inaspettato sconvolge la sua vita: l’incontro con Saul, ex compagno di liceo che segue la donna a casa dopo la reunion della classe e che risveglia in lei le memorie di un passato burrascoso e traumi irrisolti.  Saul, però, soffre di demenza e non ricorda i dettagli della relazione con Sylvia, che si prende cura di lui mentre tenta di ricostruire i fatti accaduti anni prima.   L’incontro tra due anime perse che si riconoscono nel dolore e vogliono riparare insieme le loro crepe. Chiedere aiuto è un atto di umiltà piu’ forte del chiudersi in se stesso. O nel farsi chiudere in una “gabbia” dalla famiglia che cerca solo di scaricare il problema e le responsabilità.  A regalare la libertà a Saul (interpretato da Peter Sarsgaard, meritatissimo vincitore della Coppa Volpi per la Miglior interpretazione maschile proprio per Memory all’ultimo Festival di Venezia) ci pensa Sylvia malgrado il fratello di lui si metta contro. 

Entrambi sanno che la loro felicità ha una scadenza, fino a quando non avanzerà la malattia degenerativa di Saul. L’happy end il bravissimo regista Michel Franco lo lascia all’impatto emotivo di ognuno di noi.  E rimane forte il messaggio sociale:  i confini fra alzheimer e demenza sono molto labili.  In aumento è la casistica sulla demenza giovanile (Young Onset Dementia, YOD) che  si riferisce a tutti i quadri di decadimento cognitivo impattante sulla vita quotidiana che esordiscono prima dei 60 anni. La salute celebrale è vitale quanto quella fisica.

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