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Lunedì, 29 Aprile 2024
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West Nile: torna la paura dopo la morte di una giovane donna. Il virus riscontrato anche in Campania

Sintomi, vettori e diagnosi: tutto quello che c'è da sapere

Il West Nile virus o WNV è una zoonosi ad eziologia virale che causa forme di meningo-encefalite.

Come si trasmette il West Nile 

Come la malaria, il West Nile all'uomo viene normalmente veicolato attraverso la puntura di una zanzara "ornitofila" che cioè si nutre di sangue di uccelli. Altre modalità di trasmissione sono la trasfusione di sangue infetto e l'impianto di organi da paziente infetto.

Il virus, inoltre, può trasmettersi da mamma infetta a neonato durante la gravidanza, il parto o l'allattamento.

Nel ciclo biologico del WNV, l'uomo e tantissimi animali a 4 zampe o rettili risultano generalmente ospiti a fondo cieco: significa che pur ammalandosi non sviluppano viremia sufficiente a caricare zanzare-vettore. Diverso è invece il caso di alcune specie di uccelli come gazze grigie, ghiandaie e corvi e dei cavalli.

I sintomi e terapia

La maggior parte casi di infezione da WNV decorre in modo asintomatico.

Il periodo di incubazione dura generalmente 2-14 giorni, ma in pazienti immunocompromessi sono stati osservati periodi di incubazione prolungati fino a 21 giorni. I quadri clinici associati all'infezione possono essere di varia entità. Sono state osservate sia lievi sindromi simil-influenzali autolimitanti che forme debilitanti della durata di settimane o mesi.

L'insorgenza dei sintomi è improvvisa, spesso vengono riscontrati mal di testa, malessere, febbre, mialgia, brividi, vomito, eruzione cutanea, affaticamento e dolore agli occhi.

Le forme neuroinvasive si manifestano in meno dell'1% dei casi: il WNV può provocare meningo-encefaliti che solitamente si manifestano con rigidità nucale, fotofobia, letargia o paralisi. La mortalità è più elevata in soggetti immunocompromessi o anziani. Nei pazienti con un età uguale o superiore a 70 anni sono stati osservati tassi di mortalità compresi tra 0,8% e il 17%.

La terapia è di supporto e la durata della malattia varia da settimane a mesi con possibili difficoltà funzionali e cognitive a lungo termine.

Ad oggi non esistono vaccini per gli esseri umani, ma solo per gli equidi e sono conosciuti da tempo.

Il West Nile in Italia

In Italia i casi di malattia da virus West Nile - animale, entomologica e umana - sono sotto sorveglianza epidemiologica nell'ambito del “Piano Nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle Arbovirosi (PNA) 2020-2025”. Sulla base dei cicli biologici, dai primi di maggio a tutto novembre in tutte le Regioni nelle quali sia stata identificata un’area endemica, la sorveglianza è rafforzata, con il coordinamento dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e del ministero della Salute che trasmette i dati agli organismi europei. Sono però le regioni, in autonomia, a definire i rispettivi documenti normativo-programmatici per la Sorveglianza epidemiologica e di laboratorio sul loro territorio.

Il Dipartimento di Malattie infettive dell’ISS, con il coordinamento dell’Ufficio V della Direzione Generale della Prevenzione del ministero della Salute e in collaborazione con il Centro studi malattie esotiche (CESME) dell’Istituto zooprofilattico sperimentale dell'Abruzzo e del Molise “Giuseppe Caporale” (IZS Teramo), pubblica i dati del sistema di sorveglianza in un bollettino periodico.

L'ultimo bollettino sul West Nile

L'ultimo bollettino disponibile è il n. 18 del 9 novembre 2023.

Dall’inizio di maggio 2023 nell’uomo risultano confermati in Italia 332 casi di infezione da West Nile Virus - WNV di cui

  • 190 in forma neuro-invasiva: 38 Piemonte, 58 Lombardia, 22 Veneto, 3 Friuli-Venezia Giulia, 1 Liguria, 55 Emilia-Romagna, 6 Puglia, 1 Calabria, 1 Sicilia, 3 Sardegna;
  • 2 casi importati (1 Ungheria, 1 Francia);
  • 71 casi asintomatici identificati in donatori di sangue: 13 Piemonte, 33 Lombardia, 4 Veneto, 1 Friuli-Venezia Giulia, 16 EmiliaRomagna, 1 Campania, 2 Puglia;
  • 1 caso importato dalla Germania;
  • 70 casi di febbre: 5 Piemonte, 20 Lombardia, 38 Veneto, 6 Emilia-Romagna, 1 Puglia
  • 1 caso asintomatico: Lombardia, identificato da screening.

Tra i casi confermati, sono stati 27 i decessi: 6 Piemonte, 11 Lombardia, 1 Friuli-Venezia Giulia, 9 EmiliaRomagna.

La sorveglianza veterinaria attuata sui vettori tipici del virus, ovvero cavalli e uccelli stanziali e selvatici, ha confermato la circolazione del WNV

Lineage 1 in

  • Emilia-Romagna,
  • Sicilia,
  • Veneto
  • Campania 

Lineage 2 in

  • EmiliaRomagna,
  • Friuli-Venezia Giulia,
  • Sicilia,
  • Liguria,
  • Marche,
  • Veneto,
  • Lombardia,
  • Sardegna,
  • Piemonte
  • Puglia

Segnatamente, il virus è stato trovato in 1 equide nell'Avellinese, 1 cicogna nel Salernitano e 1 falco nel Napoletano.

Ad oggi sono dunque 59 le Province con dimostrata circolazione di WNV appartenenti a 13 Regioni: Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Emilia-Romagna, Marche, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna.

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