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Sabato, 27 Aprile 2024
Salute

Perché 1 persona su 5 colpite da infarto non ha ipertensione, diabete, obesità e non fuma: i nuovi fattori di rischio individuati da uno studio

La cardiopatia ischemica resta la principale causa di morte nel mondo nonostante la larga diffusione di farmaci

Sta facendo molto scalpore negli abienti scientifici la review pubblicata dall'European Heart Journal e coordinata in collaborazione con prestigiosi esperti americani da un team della Fondazione Policlinico universitario Gemelli Irccs -Università Cattolica di Roma. La ricerca fa il focus sui rischi per il cuore tra cui comprende fattori decisamente nuovi rispetto a quelli che ormai conosciamo tutti.

Non solo ipertensione, diabete, obesità e fumo

Anche se la farmacologia ha fatto passi da gigante consentendo di gestire ipertensione e colesterolo e diversi trattamenti consentono di gestire obesità e tabagismo, considerati da sempre nemici del cuore, la cardiopatia ischemica continua ad essere la principale causa di morte nel mondo.

Soprattutto, i dati indicano che circa 1 persona su 5 che ha un infarto non ha ipertensione, non è obesa, non fuma e non ha il diabete. Da qui la ricerca a largo raggio sui quelli che potrebbero essere ulteriori e diversi fattori con un'incidenza sulla funzionalità del cuore.

I nuovi fattori di rischio

La vita nel nuovo millennio non è affatto facile tra inquinamento, crisi internazionali, epidemie, crisi climatiche e, a livello individuale, problemi che nascono dal bisogno di stabilità economica e affettiva. E in questo contesto che maturano i nuovo fattori di rischio per il cuore.

Inquinamento: i dati dicono che l'inquinamento, ambientale e domestico, riduce l'aspettativa di vita di 2,9 anni mentre il fumo di tabacco la riduce "solo" di 2,2 anni.  All'inquinamento, doprattutto, sono dovuti circa 7milioni di morti ogni anno in tutto il mondo: in pratica l'equivalente degli abitanti di 7 intere città come Napoli. 

I decessi indotti dall'inquinamento sono dovuti soprattutto proprio alle malattie cardiovascolari: arresto cardiaco, aritmie, ictus e soprattutto infarti:

  • respirare aria inquinata potenzia infatti il colesterolo "cattivo" rendendo meno efficaci i farmaci 
  • respirare particolato favorisce gli sbalzi di pressione
  • l'assorbimento di inquinanti sarebbe responsabile dell'insorgere del diabete in circa 1/5 dei casi 
  • l'esposizione a rumore, luci notturne e tran-tran quotidiano influisce negativamente su ormoni e ritmi circadiani promuovendo l'insorgere di cardiopatia ischemica
  • le crisi climatiche, in particolare le ondate di caldo anomalo, mettono a dura prova l'organismo e soprattutto il cuore

Vita sociale: I dati indicano che cuore e cervello sono legati a doppio filo:

depressione ma anche ansia e solitudine risultano avere un'incidenza importante sulle malattie cardiovascolari. Generano infatti stress che induce ipertensione arteriosa e  produzione di cortisolo dai surreni che può favorire insulino-resistenza e contribuire all'obesità viscerale, soprattutto se associato a cattiva alimentazione, sedentarietà e fumo.

Covid e virus: I virus dell'influenza, il Covid-19 ma anche l'Helicobacter pylori e la Chlamydia inducono infiammazione generalizzata che aumenta il rischio cardiovascolare.

I rimedi

I rimedi sembrano rientrare tutti in una sorta di libro dei sogni, che descrive un mondo migliore. Nell'attesa possiamo arrangiarci con qualche correttivo:

esercizio fisico all'aperto ma in spazi lontani dal traffico 

mascherina per andare in giro quando i livelli di inquinamento sono da bollino rosso

se si vive in prossimità di strade ad alto traffico o fabbriche, tenere le finestre chiuse e usare purificatori per l'aria

contenere l'inquinamento acustico con doppi infissi etc e non alzare eccessivamente il volume dei devices

ricordare di chiudere tapparelle e tende quando si va a dormire e, se l'effetto non è ottimale, indossare una mascherina 

mangiare in modo sano, evitando cibo spazzatura

vaccinarsi e attenersi alle elementari regole di igiene, dalle mani agli ambienti, indossando la mascherina nei luoghi chiusi e affollati.

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